Un tempo erano gli spinaci di Braccio di Ferro ad essere pubblicizzati perché ricchi di ferro. Oggi salse e yogurt possono essere 'senza materie grasse' o 'povere di colesterolo', anche se al tempo stesso contengono molto zucchero. E' questo il "genere di menzogne a cui ricorrono oggi, sempre più spesso, le industrie dell'agroalimentare in Europa". Ad affermarlo è 'Le Figaro' secondo il quale "la legalità di queste azioni può lasciare alquanto perplessi", a partire dai ministri della Salute dei 25 Paesi membri, che hanno già concordato un regolamento comunitario per inquadrare l'uso degli slogan nutrizionali. Secondo il quotidiano francese, due sono i punti particolarmente significativi del regolamento. Uno (articolo 4) é quello che stabilisce come il messaggio pubblicitario non potrà isolare un solo ingrediente o tacerne un altro. Il 'profilo nutrizionale' (zucchero, sale e materie grasse), pertanto, dovrà essere completo. Un altro (articolo 11) stabilisce invece che ogni nuova 'allegazione nutrizionale' (ad esempio 'l'omega X è indicato per i renì) posto sulle confezioni, deve essere provato scientificamente dall'Agenzia europea della sicurezza alimentare. Il progetto era stato rigettato in prima lettura (303 voti contro 286) da parte del Parlamento europeo. Un deputato tedesco aveva giustificato il suo veto affermando che "questo regolamento minaccia il successo delle nostre industrie" e "parte dal principio che il consumatore è obeso e stupido". Un veto che aveva suscitato la collera delle associazioni dei consumatori. Ricordando che in alcuni paesi dell'Unione europea più di 1 bambino su 5 oggi è obeso, l'Ufficio europeo dei consumatori (Beuc) aveva sottolineato come "il Parlamento abbia mancato la sua prima grande occasione". Il 'no' del Parlamento aveva sopratutto esasperato la Commissione Europea. Il Commissario della Salute Mirkos Kyprianou ha fatto sapere di non voler accettare la soppressione dell'articolo 4, perché "é un elemento chiave della proposta". La volontà della Commissione di regolamentare l'uso delle 'allegazioni nutrizionali' riposa sulla necessità di un'armonizzazione europea. La creazione di tale regolamento permetterà agli operatori del settore di godere di una concorrenza leale e in vigore in tutti gli Stati membri. Mentre si discute, gli europei continuano ad aumentare di peso. Un recente rapporto dell'International Obesity Task Force (Iotf), mostra che l' obesità da sempre sottostimata, potrebbe riguardare 200 milioni di adulti, pari al 45% della popolazione dell'Unione. Sono 14 milioni i bambini in sovrappeso e aumentano con un ritmo di 400.000 l'anno, di cui 3 milioni obesi. E quando si parla di rischio peso, si parla di rischio diabete, malattie cardio-vascolari, ipertensione e problemi respiratori. Tutto questo con una aggravio di costi per la sanità. La Commissione stima che l'obesità assorba già tra il 2% e l' 8% della spesa destinata alla salute in Europa. Il progetto di regolamentare sarà nuovamente preso in esame a ottobre dal Parlamento europeo in seconda lettura. E per garantire l' approvazione sarà questa volta necessaria la maggioranza assoluta (367 voti).
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