Il segmento del lusso è in ripresa, ma non per il wine & spirits. Almeno a giudicare dai conti sui primi 9 mesi 2023 del colosso Lvmh, che, con la divisione Moët Hennessy, mette insieme i brand più prestigiosi in Francia e nel mondo (da Clos Des Lambrays a Château d’Yquem, da Dom Pérignon a Ruinart, da Moët & Chandon a Veuve Clicquot, da Château Cheval Blanc a Krug, da Mercier a Chandon, da Cloudy Bay a Newton Vineyard, da Bodega Numanthia a Terrazas De Los Andes, da Ao Yun a Cheval Des Andes e Cape Mentelle).
Ebbene, se nel complesso il bilancio dei primi 3 trimestri dice +14% a livello di gruppo, a 62 miliardi di euro, con una crescita del +26% nel retail, del +16% nella moda, del +12% nella cosmesi e del +9% negli orologi e gioielli, l’unica voce in negativo è quella del beverage, che fa -7% nei primi 9 mesi 2023 (sullo stesso periodo 2022), per 4,6 miliardi di euro, con un pesante -14% nel terzo quarto dell’anno, sull’anno precedente.
Una performance, spiega Lvmh, da leggere anche alla luce dei risultati straordinari del 2022. Ma, in ogni caso, un segnale negativo per il comparto del beverage che, dunque, sembra soffrire a tutti i livelli di prezzo ...
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024