Lvmh - Moët Hennessy Louis Vuitton, il più grande gruppo del lusso al mondo, ha chiuso il bilancio del primo semestre 2022 a 36,7 miliardi di euro, in crescita del 28% sullo stesso periodo del 2021, pari ad una crescita organica del 21%. Il comparto Wine & Spirits, di cui fanno parte alcuni dei brand più prestigiosi del vino di Francia e del mondo, da Clos Des Lambrays a Château d’Yquem, da Dom Pérignon a Ruinart, da Moët & Chandon a Veuve Clicquot, da Château Cheval Blanc a Krug, da Mercier a Chandon, da Cloudy Bay a Newton Vineyard, da Bodega Numanthia a Terrazas De Los Andes, da Ao Yun a Cheval Des Andes e Cape Mentelle, oltre al 50% di Armand de Brignac e all’ultimo arrivato nella scuderia del gruppo francese guidato da Bernard Arnault, Joseph Phelps Vineyards, gioiello della Napa Valley, nel periodo ha fatturato 3,32 miliardi di euro, con una crescita del 23% sul primo semestre 2021. Molto bene anche i profitti, a quota 1,15 miliardi di euro (+25%). In un contesto in cui la domanda vola, volano anche le vendite di Champagne, cresciute, con tutti i marchi di Lvmh, del 16% sulla prima metà del 2021, determinando una crescente pressione sugli approvvigionamenti. Il momentum è stato particolarmente buono in Europa, Stati Uniti e Giappone. Per Hennessy, l’impatto delle restrizioni sanitarie in Cina e delle interruzioni logistiche negli Stati Uniti è stato invece compensato dal forte rimbalzo nel secondo trimestre, legato al recupero delle consegne negli Stati Uniti e a una politica di aumento dei prezzi che sta già dando i suoi frutti.
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