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MACFRUT (4/6 MAGGIO, CESENA): ARRIVA LA MACCHINA A INFRAROSSI PER FARE LA CARTA D'IDENTITA' ALLA FRUTTA: STABILISCE GRADO ZUCCHERINO, ACIDITA' E GRADO DI MATURAZIONE

Fai la carta d'identità alla frutta. Potrebbe essere questo lo slogan da usare per parlare di Nir Case (acronimo di Near Infra Red), un sistema che utilizza i raggi infrarossi per "radiografare" la frutta e stabilirne, in modo non invasivo, il grado zuccherino, l'acidità, il grado di maturazione, l'eventuale presenza imbrunimento interno, oltre al diametro e al peso di ogni singolo frutto. Il Nir Case, pronto a presentarsi con nuovi modelli al prossimo Macfrut di Cesena, é anche facile da usare perché portatile; può essere infatti impiegato sia sui luoghi di raccolta della frutta che nei punti di stoccaggio.
La rivoluzione sta nel fatto che, a differenza dei vecchi metodi per testare la frutta, la tecnologia Nir non è invasiva, non distrugge, non pressa e non penetra, quindi non pone limiti alla quantità di campionamento. Si basa su un sistema che, con una precisione del 100%, rivela le caratteristiche di tutti i tipi di frutta, da quelli più grandi come i meloni, a quelli più piccoli come le mele e le pere.
A produrre il Nir Case è un'azienda italiana, la Sacmi di Imola che da sei anni ha deciso di puntare su questa tecnologia, investendo oltre 13 milioni di euro. E sin dal 2000 impianti di sistemi Nir sono stati acquistati da aziende ortofrutticole italiane e straniere.
Unico limite: la debolezza economica del settore ortofrutticolo, "non ci sono marginalità sufficienti - spiega Dario Beltrandi, direttore generale delle divisione sistemi di controllo della Sacmi - per fare investimenti in questo campo". Le aziende, quindi, continuano ad utilizzare i vecchi metodi per controllare la frutta e in questi anni il Nir non ha fatto registrate le vendite attese.
Sono le aziende italiane a non comprare? "Abbiamo venduto proprio a un'impresa cooperativa italiana - risponde Beltrandi - l'impianto Nir più importante d'Europa, ma vendiamo anche all'estero".
I clienti stranieri, spiega Beltrandi, sono aziende francesi, spagnole, centroafricane e in generale aziende di Paesi tropicali. Il motivo è semplice: la tecnologia Nir ben si adatta ad analizzare partite di frutti tropicali come il mango e la papaia e gli operatori del settore hanno intuito che per vendere "bisogna offrire ai consumatori prodotti di qualità" chiosa Beltrandi.
Nir Case è solo l'ultimo nato in casa Sacmi e, per Macfrut, dal 4 al 6 maggio a Cesena, ne verrà presentata una versione ancora più compatta, in grado di analizzare anche piccoli frutti come le fragole.

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