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MADE IN ITALY: TERRITORIO A TAVOLA IN 2 CASI SU 3. PRODOTTO AGRICOLO ITALIANO SENTITO COME OFFERTA DI QUALITA'

Nella spesa degli italiani il legame con il territorio nazionale dei prodotti acquistati è garantito in quasi due alimenti su tre anche se non sempre è reso evidente in etichetta con l'indicazione di provenienza del prodotto agricolo impiegato": emerge dalla prima analisi di "Focus Agrifood", la nota quotidiana on line del Salone internazionale del prodotto agroalimentare di qualità che si apre domani (fino al 7 marzo)a Verona.

Osservando il mercato alimentare, emerge che il prodotto agricolo italiano viene destinato in misura prevalente a produzioni acquistate e percepite dai consumatori come offerta di qualità superiore. L'incidenza del prodotto agricolo italiano sui consumi interessa - precisa la nota - almeno il 55% dei prodotti alimentari: dal grano duro trasformato dalla filiera pasta, al risone, al latte, tutto destinato a formaggi o latte di qualità (fresco), e così al pomodoro, alle carni, ed altri prodotti ancora. A questi si aggiungono i prodotti a denominazione di origine (Dop), che complessivamente valorizzano il 7-8% della produzione agricola italiana e che garantiscono l'origine nazionale grazie al caratteristico marchio europeo, non sempre è così per la maggioranza degli alimenti made in Italy.

Rinsaldare il legame tra prodotto agricolo, origine italiana e mercato finale, anche attraverso il ruolo dell'industria e della distribuzione - sottolinea la nota - è la sfida da affrontare per consolidare il ruolo del made in Italy agroalimentare nel quadro delle difficile sfide imposte dalla globalizzazione dei mercati. Sulla base dei dati delle due ultime annate si rileva che l'incidenza del prodotto agricolo italiano varia con il massimo grado di 'italianita'' sul mercato toccato da frutta e verdura dove viene raggiunta e superata una percentuale del 90% di origine nazionale in ben 7 casi su 9 (pomodori freschi, cavolfiori, pere, mele, arance, pesche e uva da tavola), mentre per pomodori trasformati e patate fresche la percentuale si aggira intorno al 55%. Nei prodotti derivati dagli allevamenti percentuali altissime (superiori al 90%) sono raggiunte per le produzioni di carne di pecora e per il latte fresco, mentre i formaggi sono al 73%, il burro al 67, la carne di maiale al 59 e quella bovina al 53. Sui derivati del grano duro come la pasta l'incidenza del made in Italy dal campo alla tavola è del 48%. Altissime sono infine le percentuali del vino dove il prodotto agricolo di origine italiana è assoluto protagonista con valori che variano dall'80 al 92%, a seconda che si tratti di vini da tavola o di qualità.

Il made in Italy agricolo così è il grande protagonista di Agrifood, il Salone internazionale del prodotto agroalimentare di qualità, che verrà inaugurato domani dal ministro delle politiche agricole, Gianni Alemanno. Si tratta di una "prima" in assoluto perché mai in precedenza, in una grande manifestazione espositiva, si era avuta una presenza tanto massiccia di imprese agricole realmente presenti sul mercato con prodotti di altissima qualità e competitività. In tal modo, ha dichiarato oggi Alemanno "si va la cuore del problema perché il prodotto alimentare deve essere chiaramente identificato. Tanto più ciò avverrà tanto più sarà forte e competitivo il made in Italy".

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