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MAI COSÌ MALE, NEANCHE NEGLI ANNI PIÙ NERI DELLA CRISI: CROLLANO LE VENDITE ALIMENTARI NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE, -4,7% IN APRILE 2013 SUL 2012. LO SOTTOLINEA COLDIRETTI. GIÙ ANCHE I PICCOLI NEGOZI (-4,2%), CRESCONO SOLO DISCOUNT E AMBULANTI

Mai così male, neanche negli anni più neri della crisi: crollano le vendite alimentari nella grande distribuzione, -4,7% in aprile 2013 sul 2012. Lo sottolinea Coldiretti, che evidenzia come il calo nella gdo, baluardo del risparmio alimentare per le famiglie italiane, sia addirittura superiore a quello dei piccoli negozi (-4,2%), mentre a veder crescere le vendite sono solo i discount. “La crisi si allarga a macchia d’olio e dopo aver colpito duramente i piccoli negozi - sottolinea la Coldiretti - aggredisce nell’alimentare anche la grande distribuzione dove si moltiplicano le promozioni e le vendite sottocosto. E’ il drammatico risultato della spending review a cui, a causa del crollo del potere di acquisto, sono state costrette in Italia ben sette famiglie su dieci (71%) che hanno modificato la qualità e la quantità dei prodotti.
Le famiglie italiane che hanno svuotato il carrello dei prodotti base per l’alimentazione dalla frutta (-4%) al pesce (-5%), dalla carne bovina (-6%) al vino (-7%) fino all’olio di oliva (-8%), secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Ismea del primo trimestre. A preoccupare - continua la Coldiretti - è anche il peggioramento della qualità dei prodotti alimentari acquistati dagli italiani per l’aumento della presenza di cibi low cost realizzati con ingredienti di bassa qualità.
Oltre un certo limite sul cibo non è possibile risparmiare se non si vuole mettere a rischio la salute ed è, ad esempio, sospetta - dice Coldiretti - l’offerta di bottiglie di olio di oliva extravergine a prezzi che non riescono nemmeno a coprire il costo di raccolta delle olive. L’unica forma commerciale ad aumentare in modo significativo in tempi di crisi è il commercio ambulante che, secondo una indagine Unioncamere, tra il 2009 e il 2012 ha visto aumentare il numero di imprese iscritte ai registri delle Camere di commercio di 17.458 unità, più del 10%”.

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