Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Alto Adige sono colpiti da violenti temporali con carattere di nubifragi e grandinate che stanno investendo le campagne con una quantità di pioggia in poche ore superiore a quella caduta fin dall’inizio dell’anno che non reca alcun sollievo alla grave siccità e chicchi di grandine grossi come limoni. Lo rileva la Coldiretti che ha fotografato una situazione comune in molte altre regioni dove per la grandine e i temporali violenti si è aggravato il bilancio di un miliardo di euro di danni all’agricoltura causati da maltempo e siccità. Emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della perturbazione che sta colpendo soprattutto il nord Italia dove l’arrivo di rovesci temporaleschi su terreni secchi per la prolungata siccità sta provocando nuove frane e smottamenti mentre il forte vento e la caduta di grandine è causa di danni irreversibili alle strutture e alle coltivazioni agricole.
Vediamo regione per regione. In Piemonte sferzate dai temporali le campagne dell’alessandrino con danni alle colture in pieno campo e preoccupazione per la vendemmia ormai alle porte. In Liguria per la grandine compromesso il raccolto del basilico, elemento base del famoso pesto alla genovese. In Lombardia ad essere colpite le campagne del milanese e del lodigiano. Piogge intense anche in Friuli Venezia Giulia dove già per la siccità la Coldiretti aveva valutato in oltre 105 milione di euro il bilancio dei danni all’agricoltura. Nubifragi nel Trentino Alto Adige con danni anche gravi alle produzioni frutticole.
Difficile la situazione in tutte le campagne in quanto - denuncia la Coldiretti - i terreni secchi non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento portando con sé la parte superficiale del terreno e favorendo frane e smottamenti. Una possibilità che interessa tutte le regioni considerato che ben il 7,1% del territorio nazionale, per un totale di oltre 21mila chilometri quadrati, è considerato a rischio per frane e alluvioni.
Bisogna affrontare lo stato di emergenza, ma occorre anche pensare al futuro con un progetto di salvaguardia ambientale e sviluppo del territorio che - sottolinea la Coldiretti - offre grandi opportunità di crescita competitiva ai sistemi produttivi locali. Portare il territorio al centro significa anche - precisa la Coldiretti - rispondere alle esigenze di sviluppo sostenibile di una moderna società postindustriale dove cresce la domanda dei cittadini di sicurezza alimentare e ambientale.
Un impegno che - conclude la Coldiretti - va accompagnato con il superamento dei ritardi sul piano irriguo nazionale necessario per le infrastrutture che necessitano di ammodernamento e nuovi impianti di fronte ai cambiamenti climatici che influenzano in modo sostanziale i cicli delle colture, la gestione delle acque e la sicurezza e lo sviluppo locale di territori che offrono opportunità per agricoltura, turismo e offerta energetica.
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