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Mangiare è un atto culturale, e l’Expo di Milano, in primis, è un incontro tra culture, culinarie e non solo: nei giorni del Ramadan, quarto dei Cinque pilastri dell’Islam, nei Padiglioni dei Paesi musulmani menu ad hoc e festa dopo il tramonto

Mangiare è un atto culturale, e l’Expo di Milano, in primis, è un incontro tra culture, culinarie e non solo. Qui si incontrano pratiche agricole, abitudini di consumo, soluzioni per dare risposte alle grandi domande che ci pone il mondo, a partire da quella che ha ispirato l’Esposizione: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, il tema che collega con un filo invisibile tutti i Padiglioni. Così, l’Expo diventa l’occasione per conoscersi, per scoprire, in un momento storico tanto delicato, ciò che ci differenzia. Per il mondo islamico, questo, è il mese del Ramadan, il periodo di digiuno la cui sacralità è fissata nel Corano, secondo cui in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall’arcangelo Gabriele.
Nel periodo del quarto dei Cinque pilastri dell’Islam, nei padiglioni di Algeria, Marocco, Tunisia e Qatar, si mangeranno i piatti tipici del Ramadan, ma rigorosamente dopo il tramonto, dalle nove di sera in poi, quando, dopo l’attesa, inizia la festa, con menu ad hoc, come quello dello spazio tunisino a base di stufato, riso con frutta secca, dolcetti e couscous con datteri, un successo tra i visitatori di ogni fede.

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