Se si considerano tutti e tre i pasti della giornata tipo, la metà delle persone (48%) consuma colazione, pranzo o cena fuori casa almeno una volta ogni sette giorni, se non di più: a dirlo i risultati del sondaggio Nielsen “Global Out-of-Home Dining” (https://goo.gl/yelrzn), condotto telematicamente tra l’agosto e il settembre del 2015 tra più di 30.000 persone di 61 nazionalità diverse.
In questa panoramica sui tavoli dei ristoranti - ma non solo - di tutto il mondo, ci sono due macroaree in cui quest’abitudine è più marcata, ovvero Asia-Pacifico e America del Nord: per la prima, la maggior parte del campione (32%) consuma pasti fuori casa da una a tre volte al mese, il 28% una o due a settimana, il 20% da 3 a 6 volte a settimana, il 10% addirittura almeno una volta al giorno e il rimanente 10% meno di una volta al mese, mentre in Usa e Canada il segmento più numeroso è quello di coloro che mangiano fuori una o due volte a settimana (31%), a un’incollatura da chi lo fa da 1 a 3 volte al mese (30%), mentre il 13% sceglie di non dover lavare i piatti da 3 a 6 volte a settimana, il 13% consuma pasti fuori casa meno di una volta al mese e l’11% lo fa almeno una volta al giorno. Nella “vecchia” Europa, invece, il trend è decisamente meno marcato: il segmento più popoloso del campione (42%) abbandona la tavola di casa meno di una volta al mese e il 36% da una a tre volte al mese, appena il 14% mangia fuori una o due volte a settimana e gli aficionados dei pasti fuori dalle mura domestiche non raggiungono la doppia cifra (appena il 5% arriva a 3-6 volte a settimana e non più del 4% lo fa almeno una al giorno). Posizione ibrida fra i due estremi, invece, per l’America Latina, con il 37% del campione che mangia fuori casa da 1 a 3 volte al mese, il 23% meno di una volta al mese, il 21% da una a due volte a settimana, l’11% almeno una volta al giorno e il 9% da 3 a 6 a settimana. In chiusura, Africa e Medio Oriente, dove il 34% consuma pasti fuori dalle mura domestiche da 1 a 3 volte al mese, il 24% meno di una al mese, il 20% una o due volte a settimana, il 12% da 3 a 6 e il 10% almeno una volta al giorno. Per quanto riguarda i dieci paesi con la maggior parte di persone che mangiano fuori casa almeno una volta al giorno, a fronte di una media globale del 9%, l’Asia domina, con Hong Kong capofila (26%), seguita da Taiwan (25%), Malesia (23%), Thailandia (22%), Marocco (20%), Singapore (19%), Brasile (17%), Vietnam (16%), Arabia Saudita (15%) e India (14%).
Dati ugualmente interessanti provengono poi dalla scomposizione delle risposte per area e per tipologia di pasto, visto che neanche da questo punto di vista mancano le sorprese. Sebbene pranzo e cena rimangano i due pasti principali per quanto riguarda la ristorazione fuori casa - principalmente per lavoro il primo, e per piacere la seconda - la colazione sta diventando un segmento molto vivace da questo punto di vista, dato che non solo la media di coloro che la consumano fuori casa a livello globale è del 16%, ma che in paesi come gli Stati Uniti è già al 21%, e in rapida crescita negli ultimi anni. Da questo punto di vista, Nielsen si spinge fino a identificare due dei driver principali di questa crescita, ovvero la salubrità dei prodotti proposti e la comodità garantita a chi, che vada di fretta o che abbia il frigo vuoto, non vuole saltare il pasto più importante della giornata. Secondo Andrew Manzdy, Direttore del settore Analisi Strategica Salute e Benessere di Nielsen, “i consumatori hanno meno tempo per pianificare i pasti e la loro preparazione la mattina, ma qualità, gusto e freschezza rimangono cruciali. Non a caso, il settore dei cereali industriali è in calo negli Stati Uniti, ma il sottosettore di quelli privi di glutine e di Ogm, e prodotti senza l’uso di sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, sta crescendo”. Trend a parte, la regina incontrastata dei pasti fuori casa rimane la cena, con la sola eccezione dell’America Latina: a consumarla in questo modo è il 63% del campione a livello globale, il 69% in Nord America, il 66% in Asia-Pacifico, il 61% in Europa e il 57% in Africa e Medio Oriente, ma solo il 45% in Sud America, dove invece è il pranzo a fare la parte del leone (65%). Pranzo che, comunque sia, rimane sopra il 50% del campione dovunque, con percentuali che vanno dal 53% della media globale al 51%-52% in tutte le macroaree in esame.
Infine, Nielsen sottolinea anche che, prevedibilmente, sono gli Stati Uniti il paese dove chi consuma pasti fuori casa sceglie più spesso di farlo a un fast food - il 69%, contro una non scontata media globale del 57% - e che per chi decide di mangiare fuori i due fattori più importanti per la decisione dell’esercizio commerciale in cui farlo sono un costo ragionevole e la qualità del prodotto servito.
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