02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Mangiare in maniera equilibrata, senza gravare troppo sull’ambiente: il tema dell’alimentazione, nel semestre di Expo, è ancora più attuale. E l’Italia, come svela lo studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, deve ancora migliorare

Il tema dell’alimentazione, nel semestre dell’Expo, focalizzato sul come nutrire la popolazione della terra migliorando la salute delle persone, senza distruggere il pianeta, è ancora più attuale. Un’alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo in grado di fornire tutti i nutrienti necessari agli esseri umani, ma che non abbiano un impatto negativo sull’ambiente. È importante soprattutto ridurre gli sprechi di energia per produrre, conservare e trasportare alimenti, oltre a non sprecare il cibo e l’acqua alimentando i rifiuti e la depurazione. E noi, a che punto siamo in questo senso? Una risposta arriva dallo studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (Ogp), che ha analizzato le abitudini alimentari di 1.200 individui, da cui è emerso che, anche tra gli italiani, vi sono scelte “poco sostenibili”. Per esempio, si utilizza molto pesce conservato, che richiede un notevole dispendio di energia per conservazione e lavorazione. La classica “scatoletta” è molto usata: il 40% degli intervistati la utilizza tutte le settimane e di questi, il 10%, consuma cibo in scatola dalle 2 alle 4 volte a settimana (www.educazionenutrizionale.granapadano.it).
Il consumo di patate rimane una preferenza degli italiani: solo il 5% degli intervistati afferma di non consumarle mai, mentre quasi il 70 % ne fa uso settimanalmente, di questi il 34% da 2 a 4 volte. Da una parte questo consumo è un comportamento auspicabile, essendo la patata un alimento facilmente reperibile e conservabile, ma dal campione risulta che troppo spesso è consumata sotto forma di fritto o snack. Il sacchetto di patatine è utilizzato dal 60% degli intervistati, e quasi il 20% di essi lo usa più volte a settimana. L’impatto negativo di questo consumo non è solo sulla salute per via dell’altissimo valore calorico, sale, grassi e scarso senso di sazietà, ma anche sull’ambiente. Infatti, questi snack hanno un imballaggio non riciclabile che spesso non viene riposto tra i rifiuti contribuendo a peggiorare l’inquinamento ambientale.
Anche lo zucchero è molto impiegato, il 50% degli intervistati lo consuma quotidianamente, anche più volte nella giornata. Gli alimenti raffinati, come lo zucchero appunto, richiedono lavorazioni complesse e inquinanti, e sono quindi poco sostenibili tutti i prodotti eccessivamente dolci e prodotti con farine raffinate come biscotti e brioches. Gli alimenti semplici e integrali invece non sono molto graditi e non rientrano nelle abitudini degli intervistati: il 50% non consuma mai il pane integrale, e solo un 11% lo mangia almeno 1 volta al giorno. Il 60% del campione adopera invece pane bianco, e il 30% di questi arriva a mangiarne anche 2-3 porzioni al giorno. I cereali raffinati sono impiegati dal 97% degli intervistati, mentre il 55% non utilizza mai l’integrale. Infatti, più della metà degli intervistati non mangia mai pasta e riso integrale, ma nemmeno farro o orzo.
Lo studio ha considerato tantissimi alimenti e, facendo un bilancio, si può dire che l’olio d’oliva viene usato praticamente da tutti, ed in effetti l’impiego del condimento vegetale è sicuramente auspicabile per la salute. Dalle persone intervistate, inoltre, è emerso che il 90% non utilizza mai la margarina e solo occasionalmente il burro. Si osserva invece che non siamo abituati a mangiare gli alimenti freschi. Inoltre, anche l’utilizzo di frullati e centrifughe è davvero basso. Beviamo poca acqua del rubinetto; berne di più aiuterebbe a risparmiare bottiglie di plastica. Le uova sono consumate una volta a settimana, mentre la carne e il pesce sono utilizzati come maggior fonte proteica dagli intervistati. Sicuramente il piatto a cui quasi nessuno vuole rinunciare è la pizza. Solo il 5 % degli intervistati non la mangia mai, mentre il 40% lo fa almeno una volta a settimana e un altro 40% anche più volte.

Focus - I consigli per mangiare sostenibile
Beviamo l’acqua del rubinetto
È igienicamente sicura, contiene oligoelementi e nella maggior parte delle regioni italiane ha anche un sapore gradevole.
Consumiamo i legumi
Sono un’ottima fonte di fibra e proteine, soprattutto se consumati insieme ai cereali (pasta, riso, orzo, farro). Ceci, lenticchie, fave, fagioli, piselli di produzione italiana, hanno costi sostenibili, la loro conservazione non implica consumo di energia, per questo oltre che freschi andrebbero utilizzati anche legumi secchi, moderando l’uso di quelli in scatola.
Non dimentichiamo le uova
Un paio di uova alla settimana, sode o alla coque o cucinate in padella antiaderente, sono un’ottima alternativa proteica al secondo piatto di carne, a costi bassi, e teniamo presenti anche le biologiche che sono quelle più ecosostenibili.
Preferiamo i cibi freschi di stagione
Cerchiamo di rispettare le stagionalità di frutta e verdura, variandone sempre le qualità e preferendo quella a chilometro zero. Preferiamo gli alimenti freschi ai conservati, surgelati e cibi pronti poco sostenibili e spesso carichi di grassi e sale.
Consumiamo cibi integrali
Riso, orzo, farro, pane e pasta integrali contengono buone quantità di fibra, vitamine e sono anche molto buoni. Richiedono tecniche di produzione meno elaborate; cerchiamo di alternarli ai cereali raffinati.
Non dimentichiamo le patate e le cipolle
Sono alimenti sostenibili e a basso costo, ma sono anche ingredienti che possono rendere prelibati i piatti più semplici. Inoltre, la cipolla fornisce antiossidanti, mentre la patata fornisce energia, entrambi possono essere coltivati vicino a casa.
Evitiamo tutti gli sprechi
Compriamo solo quello che vogliamo mangiare, conserviamo il cibo meno possibile per risparmiare energia e, se ne rimane, cerchiamo di recuperare con fantasia i cibi avanzati, rielaborandoli per il giorno dopo.
Ricordiamo sempre la raccolta differenziata
Tutti gli imballaggi, soprattutto se di vetro, carta, plastica o metallo, devono essere smaltiti separatamente, evitate di buttare tutto nel cassonetto dell’indifferenziata. Ricordiamo anche di andare a fare la spesa con la borsa, avremo meno sacchetti da buttare.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli