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MANOVRA FINANZIARIA - IL PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA GUIDI: “REGIME FISCALE CHE IL SETTORE NON E’ ASSOLUTAMENTE IN GRADO DI REGGERE, SI RISCHIA UNA VERA EMERGENZA ECONOMICA E SOCIALE”

“In agricoltura imprese e lavoro sono tutt’uno questo non va mai dimenticato. Occorre guardare ad un futuro completamente diverso da quello a cui abbiamo pensato sino ad oggi. Abbiamo individuato temi di interesse comune con i sindacati e le altre rappresentanze. Va dato al lavoro una dimensione ed un’immagine trasparenti e tutelate, bisogna trovare nuove regole che non inquinino il sistema, ma che non fermino lo sviluppo”. Lo ha detto Mario Guidi, presidente Confagricoltura, che ha lanciato ieri un monito pesante dal vertice dell’organizzazione degli imprenditori agricoli, nella tavola rotonda a cui hanno partecipato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il direttore di Federalimentare, Daniele Rossi, il responsabile della segreteria tecnica del ministro delle politiche agricole, Riccardo Deserti, il presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi.

Un richiamo forte sulla manovra, che in pratica attua una duplicazione d’imposta sui fabbricati rurali, il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni e che per gli agricoltori equivalgono a mezzi di produzione, mette a rischio la sopravvivenza stessa di mezzo milione di aziende agricole sotto i 20 ettari, che verranno escluse dalla capacità di dar reddito alle famiglie di chi le conduce.

“Ma - ha avvertito Guidi - sono a rischio anche le imprese più grandi, più strutturate, più robuste. Perché gli ulteriori sacrifici si sommano ad un quadro critico che ci portiamo dietro da anni, ad una globalizzazione non governata, ad una instabilità politica e decisionale per il settore che ha visto alternarsi al Ministero dell’Agricoltura tre ministri nel giro di 12 mesi. Per questo abbiamo chiesto che fosse varata una manovra che non puntasse solo a far cassa nelle campagne, ma desse prospettive di sviluppo, favorisse l’esportazione, rilanciasse i consumi, desse prospettive occupazionali. Invece, tutto ciò non è avvenuto”.

“La politica - ha aggiunto il presidente di Confagricoltura - usa l’agricoltura, con la sua produzione al cento per cento di alta qualità e il made in Italy alimentare, come immagine del Paese, poi la perseguita con un regime fiscale oppressivo, che il settore non è assolutamente in grado di reggere. Forse dobbiamo ricordare meglio al Governo che l’agroalimentare, nel suo insieme di agricoltura e industria di trasformazione, è il primo settore produttivo d’Italia ed è questa constatazione a rendere davvero impressionante il deficit di attenzione nei suoi riguardi”.

“Oggi - ha concluso Mario Guidi - questa manovra, così com’è, brucia il 10% del valore aggiunto prodotto in agricoltura, innescando una vera emergenza sociale, oltre che economica”.

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