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MANTENERE NERVI SALDI, NON LASCIARSI ANDARE AL PESSIMISMO: ECCO LA “RICETTA” ANTI-CRISI DELLE CANTINE. COSA FARE E COSA NON FARE PER SUPERARE LA DIFFICILE CONGIUNTURA: PARLANO I DIRETTORI MARKETING DELLE MAGGIORI AZIENDE DEL VINO, SONDATI DA VINITALY

La “ricetta anti-crisi” delle cantine italiane: ovvero le mosse da fare e quelle da non fare per affrontare al meglio la difficile congiuntura economica. I consigli arrivano direttamente dai responsabili del marketing delle principali aziende di vino del Belpaese, e sono stati raccolti da Vinitaly (dal 2 al 6 aprile a Verona), uno degli eventi di riferimento dell’enologia internazionale. In un momento di recessione e calo generalizzato dei consumi, anche il vino non sfugge alla spirale negativa: ma se è vero che il buon imprenditore si riconosce proprio nei momenti difficili, ecco come si stanno muovendo in questo frangente le aziende italiane, che spiegano quali sono le azioni da intraprendere e quelle assolutamente da evitare.
La prima indicazione è pressoché unanime: mantenere i nervi saldi e non lasciarsi prendere dal panico. Quello del vino è un settore che si basa su strategie che hanno effetto nel medio-lungo periodo, dunque è indispensabile evitare isterismi e non essere precipitosi. E’ proprio la logica dei risultati basati sul breve termine che ha portato - sostengono in molti - all’attuale situazione della finanza mondiale: ed è per questo che è sempre meglio ragionare su un orizzonte temporale di ampia portata. Soprattutto non si devono - e su questo sono tutti d’accordo - ribassare i prezzi: l’abbattimento del listino è un boomerang che si ritorce sempre contro, e va a scapito dell’immagine dell’azienda.
Cosa fare dunque in concreto? Bisogna lavorare meglio del solito, senza arretrare di un millimetro dall’impegno quotidiano, che deve essere totale, prestando attenzione ad ogni minimo dettaglio. Questo significa impegnarsi di più e meglio degli altri per ottenere migliori prodotti, valorizzare il ruolo e la potenzialità delle categorie del vino, mirando ai diversi segmenti di mercato con categorie e strategie di offerta differenziate e corrette, che tengano presente del mix prodotto-prezzo-comunicazione-distribuzione.
Questa crisi, spiegano infatti i responsabili del marketing, può essere vista anche come un’opportunità: l’azienda deve cogliere l’occasione per un’analisi interna a 360 gradi, volta a valutare attentamente le proprie strategie produttive, commerciali e distributive - nonché il proprio posizionamento sul mercato - ed eventualmente ridefinirle, con calma e sempre con strategie di lunga visione. Importante, poi, mantenere alto il livello qualitativo dei prodotti: è proprio la qualità l’arma più potente che ha a disposizione il vino italiano per vincere la sfida sui mercati internazionali.
E proprio in questa fase, c’è anche chi va controcorrente e continua ad alimentare il flusso degli investimenti: come testimoniano i manager interpellati, molte importanti cantine nel 2009 hanno assunto o assumeranno nuovo personale e acquisteranno terreni e aziende, dando così un forte segnale di ottimismo. Unanime anche il parere circa la promozione: non bisogna tagliare sulle attività di comunicazione e sugli eventi finalizzati a farsi conoscere, anche se è importante selezionare i canali e gli strumenti più meritevoli e strategici, senza disperdere gli investimenti in mille rivoli inutili. Fondamentale infine mantenere i propri clienti, con politiche di “customer satisfaction” di grande rigore, imprescindibili in momenti di difficoltà come questo: il rischio più grande in questo momento, infatti, è proprio quello di perdere quote di mercato, che poi sarebbe difficilissimo recuperare.

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