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MASS-MEDIA & ENOGASTRONOMIA - SPOT TV, ITALIA PIU’ BERSAGLIATA DEGLI USA

Snack, spuntini, merendine e bevande: un terzo degli spot televisivi riguarda i prodotti alimentari. E l’Italia supera gli Stati Uniti. Emerge da un monitoraggio realizzato dall’Istituto di Scienze dell’Alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino, per le iniziative volte a favorire l’educazione alimentare nelle scuole. “Tv: madre o matrigna”, questo il nome del progetto, nasce per analizzare le nuove abitudini alimentari degli italiani e quindi fronteggiare la diffusione di obesità e sovrappeso soprattutto fra i ragazzi, i più recettivi al bombardamento mediatico.

Per un anno, dal Settembre 2006 al Luglio 2007, sono state monitorate 250 ore di programmazione su 8 canali televisivi a diffusione nazionale in Italia e negli Stati Uniti. In Italia, dall’analisi di 6.085 spot, il 30% era dedicato alla promozione di alimenti o bevande, in particolare snack dolci (18%), alimenti con proprietà benefiche per la salute (12%) e bevande alcoliche (12%); quanto alle ore di trasmissione, oltre la metà era andato in onda nella fascia oraria pre-serale (19,30-20,30) e poco meno del 40% all’ora di pranzo. Negli Usa, dove gli spot sono più frequenti ma di durata più breve, la percentuale era del 24%, con al primo posto fast-food e catene di ristorazione con il 33% della pubblicità, seguiti da snack dolci (18%), maionese e preparati analoghi (12%).

Ma le sorprese non finiscono qui. Confrontando Italia-Usa, in un monitoraggio sulla programmazione di una serie televisiva indirizzata ad uno stesso target di adolescenti, è risultato che il numero di spot in Italia era doppio rispetto agli Usa, dove invece la pubblicità si riferiva alla promozione di fast-food, puntando quindi più che a un prodotto specifico, a un vero e proprio stile alimentare e di vita.

Disparità, infine, anche sul fronte delle bevande alcoliche, perché l’elevato numero di spot in Italia non ha trovato alcun riscontro nella pubblicità d’oltreoceano.

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