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MAXI-SEQUESTRO DELLA GUARDIA DI FINANZA DI BARI DI 400 TONNELLATE DI OLIO DI OLIVA DI PROVENIENZA STRANIERA SPACCIATO COME MADE IN ITALY E BIOLOGICO. COLDIRETTI: “EVITATA COMMERCIALIZZAZIONE DI OLTRE MEZZO MILIONE DI BOTTIGLIE TAROCCATE”

In una maxi-operazione di polizia giudiziaria nel settore delle frodi alimentari, la Guardia di Finanza di Bari ha eseguito 37 perquisizioni presso aziende, uffici e depositi commerciali ubicati nelle province di Cosenza, Catanzaro, Crotone, Bari-Barletta e Foggia, con il sequestro di circa 400 tonnellate di olio di oliva, per un valore commerciale di circa un milione di euro, stoccato in due depositi di Andria e Petilia Policastro. Con la scoperta di questa maxitruffa, commenta la Coldiretti, è stata evitata la commercializzazione di oltre mezzo milione di bottiglie taroccate di extravergine, che con l’entrata in vigore della legge “salva olio” è ora più tutelato.

Le indagini vertono sulle ipotesi di reato di “frode in commercio”, “vendita di sostanze alimentari non genuine dichiarate genuine”, “falsità di registri e documenti” e “associazione a delinquere”. Le frodi sarebbero attinenti all’utilizzo di falsa documentazione e false etichettature, attraverso le quali l’olio extravergine di oliva di provenienza straniera veniva fatto risultare come “made in italy”, e l’olio di oliva “non biologico” veniva fatto risultare come “biologico” e altre situazioni particolari sulle quali si sta indagando.

Un’operazione che, sottolinea la Coldiretti, avviene a due settimane dall’entrata in vigore della legge “salva olio” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2013 che riporta “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” dalla quale prende il via una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato dagli italiani. Dall’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine all’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento, dalla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali fino, sono solo alcune delle novità introdotte dal provvedimento secondo la Coldiretti che su tutto il territorio nazionale con una apposita task force è impegnata in una serie di blitz per smascherare l’extravergine fasullo negli scaffali di negozi, supermercati e discount.

“Si tratta di porre fine a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni - aggiunge Coldiretti - svelando il “mistero” delle tante anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive in Italia, ma con etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza. Un danno gravissimo per un Paese in cui l’’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato - sottolinea la Coldiretti - in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e puo’ contare su 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore - conclude la Coldiretti - è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative”.

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