MC DONALD’S NUOVO TEMPIO DEL GUSTO TIPICO MADE IN ITALY? LA FONDAZIONE QUALIVITA, INTANTO, “PRESTA” IL SUO “STANDARD QUALIVITÀ”, MARCHIO PER CHI NELL’HORECA VALORIZZA I PRODOTTI DI TERRITORIO, ALLA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DEL COLOSSO DEI FAST FOOD

Premessa d’obbligo: niente contro il re dei fast food, Mc Donald’s, a cui va riconosciuto, per altro un investimento in qualità importante, almeno in Italia, con l’utilizzo sempre più diffuso di tanti prodotti Dop e Igp made in Italy. Ma da qui ad incensarlo come nuovo “tempio” della tipicità italiana e della qualità il passo, forse, è esagerato.
Eppure, in un certo senso, è stato compiuto, in modo ufficiale: dopo patrocini, condivisione di progetti e iniziative, la Fondazione Qualivita, nata a Siena nel 2002, con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, per “per difendere e diffondere la cultura rurale e in particolar modo quella legata alle produzioni enogastronomiche di qualità”, si legge su www.qualivita.it, ha “prestato” a Mc Donald’s, per una campagna pubblicitaria in tv (anche durante la seguitissima finale degli Europei di calcio, per esempio, e visibile anche sul sito della fondazione) e non solo il suo “Standard Qualivita”, marchio “per la certificazione volontaria delle aziende del canale horeca”, che permette di “ differenziarsi sul mercato, di distinguersi grazie all’attenzione verso la qualità dei prodotti e dei propri servizi e soprattutto grazie alla scelta di una comunicazione trasparente e verificabile da parte di terzi”.
Tutto lecito, ovviamente. Ma se si certifica allo stesso modo una enorme catena di fast food come produttori e ristoranti che il territorio lo vivono, lo tutelano e lo coltivano davvero attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti, non si fa confusione nel consumatore?