Nel 1989 nasceva in Valle di Non il consorzio Melinda che, in poco più di 10 anni, è riuscito ad imporsi come leader di mercato nel campo della frutticoltura italiana. Oggi il consorzio trentino ha presentato una rivoluzione organizzativa e strategica, che vedrà anche il lancio di tre nuovi prodotti: succo, snack e mela mondose. Sedici le cooperative, oltre 5.000 i soci frutticoltori che coltivano un totale di 6.400 ettari di meleto. Una produzione media di 320.000 tonnellate annue con un rapporto tra le diverse varietà di mele nettamente a favore della "classica" Golden delicious (75% golden, 10% stark, 10% renetta, 5% altre varietà). Un fatturato tra i 125 e i 150 milioni di euro annui.
Il nuovo direttore, Luca Granata, ha spiegato oggi che il progetto triennale di rinnovamento si basa su quattro aree di intervento: controllo della qualità, con l' introduzione di nuove procedure e nuovi macchinari; ampliamento dell' assetto varietale, con la coltivazione di nuove specie di mele; rafforzamento delle risorse umane, implemento dell' export. Saranno ridotte e modernizzate le sale di lavorazione: dalle attuali 13 a circa 6/7 finali, con recupero dei magazzini da riconvertire a spazi per la conservazione delle mele. Verranno dedicati mille nuovi ettari di terreno a nuove varietà come la Royal Gala e la Fuji, riducendo le aree coltivata a Golden. Da sempre tutte le attività, agricole ed extragricole, vengono gestite e controllate direttamente dal Consorzio: dal conferimento, alla conservazione, dalla selezione del prodotto al confezionamento, dalla logistica alla commercializzazione e al marketing. Anche le principali attività agricole dipendono da Melinda e vengono monitorate da centri di ricerca, come l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, ed esteri.
Il nuovo progetto prevede piante ancor più selezionate, tecniche di produzione a difesa dell' ambiente, maggior rapidità nella gestione degli ordini e delle consegne: un rinnovamento per il quale sono previsti investimenti nell' ordine di 100 milioni di euro per i primi tre anni. Inoltre è previsto un rafforzamento delle risorse umane con l' inserimento di nuove professionalità e un piano di formazione e aggiornamento professionale. Anche le campagne pubblicitarie di Melinda si sono evolute: nel 2001, la campagna curata dalla Armando Testa ha voluto rafforzare, con lo slogan "Melinda vuol dire mordimi", il concetto di "gusto irresistibile e di benessere tascabile in previsione anche del lancio di nuovi prodotti come il Melinda Juice e Melinda Snack", dice Granata. Attualmente Melinda stanzia circa il 52% del totale degli investimenti effettuati dalle associazioni dei produttori italiani di mele sui main media. Il risultato è che Melinda è risultato, da due indagini condotte nel 2002 dall' Università di Bologna e dalla rivista "Mark Up", il marchio più ricordato dai consumatori (98% del brand awareness), mentre, da un' indagine del 2001 della Asking Research, il marchio trentino é stato votato dal 28,5% degli italiani come quello "di maggior fiducia".
"I nostri obiettivi futuri di comunicazione - spiega Luca Granata - tenderanno a rafforzare alcuni concetti chiave come quello di qualità, vocazionalità, territorio, estendendo la nostra offerta al consumatore e ampliando la gamma dei prodotti di alta qualità. Per questo abbiamo scelto lo slogan 'Melinda, un mondo di mela' per il lancio del Melinda Juice, una spremuta di Melinda senza aggiunta di acqua, zuccheri, conservanti o additivi, e del Melinda Snack, 40 grammi di mela tagliata a fettine e deidratata". Granata, ricorda che l'idea di far nascere una mela a marchio è maturata alla fine degli anni Ottanta per personalizzare la produzione della Valle di Non, che all' epoca era presente sul mercato frutticolo con una quantità tripla rispetto all' effettiva produzione della valle. Negli ultimi anni la quota di export è passata dal 3 al 15%; l' obiettivo a medio termine è arrivare al 25-30%. L' export raggiunge quasi tutti i paesi europei, mentre nel Nord Africa si stanno aprendo collaborazioni definite "interessanti". Per il raccolto 2002 si prevede un incremento del 5% circa rispetto al 2001, passando dai 21 mila vagoni di golden dello scorso anno ai 22 attesi per quest' anno. (Ansa)
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