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RISTORAZIONE COLLETTIVA

Mense scolastiche, irregolarità nel 31% delle aziende. I controlli dei Nas in tutta Italia

Coldiretti: “bene tenere alta l’attenzione, ogni giorno nelle scuole italiane mangiano 1,8 milioni di studenti”
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Mense scolastiche, irregolarità nel 31% delle aziende. I controlli dei Nas in tutta Italia

Su 1.058 aziende di ristorazione collettiva ispezionate dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, 341, pari al 31%, hanno evidenziato irregolarità, con 482 violazioni penali e amministrative, sanzioni pecuniarie per 240.000 euro, a causa di violazioni nella gestione degli alimenti e nelle condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto, nella regolarità di impiego delle maestranze e relativo possesso di adeguata qualifica e preparazione professionale. 9 aree cucina sono state sequestrate per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza diffusa di umidità e formazioni di muffe, e sono stati altresì sequestrati oltre 700 kg di derrate alimentari (carni, formaggi, frutta e ortaggi, olio) riscontrati in assenza di tracciabilità, scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all’impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto. Situazioni particolari hanno riguardato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 22 gestori dei servizi-mensa ritenuti responsabili dei reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, alla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. A comunicarlo i Nas, che hanno anche rilevato l’impiego fraudolento di ingredienti di minore qualità su quella pattuita nei contratti di fornitura stipulati con i Comuni, come il Parmigiano Dop sostituito con altri formaggi, uova convenzionali anziché da agricoltura biologica e prodotti congelati al posto di quelli freschi. È stata accertata anche l’assenza di uno degli ingredienti, come in un istituto a Caserta, dove agli alunni è stato somministrato il piatto “pasta e patate” senza la presenza delle patate. La maggioranza delle infrazioni, pari all’85%, ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.
Una campagna di controlli, quella dei Nas, a cui plaude la Coldiretti. Perchè “con quasi 1,8 milioni di studenti (il 22% del totale) che mangiano quotidianamente in mensa è importante tutelare la salute di bambini e ragazzi garantendo la qualità dei prodotti alimentari utilizzati e le corrette condizioni igieniche”. “Il mancato rispetto delle regole a tavola è - sottolinea la Coldiretti - un crimine particolarmente odioso poiché ai danni provocati al sistema economico ed all’occupazione si aggiungono i pericoli per la salute in una fase delicata della crescita. Un reato particolarmente grave per un Paese come l’Italia che è leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 5.450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e la leadership nel biologico con 86.000 aziende agricole biologiche. Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità, ma anche per educare le nuove generazioni, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni”.
La Coldiretti, ricorda l’organizzazione agricola, è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che ha coinvolto negli ultimi venti anni 10 milioni di bambini, praticamente mezzo milione all’anno, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. “L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura” sottolinea Chiara Bortolas, a capo delle Donne Impresa Coldiretti.

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