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Mentre il progetto del “RefettoRio” per le Olimpiadi in Brasile prende forma (e dopo Milano e Rio, potrà essere replicato in altre città), il suo ideatore e chef n. 1 al mondo Massimo Bottura da oggi è ambasciatore della candidatura di Roma 2024

Non Solo Vino
Massimo Bottura tra i fornelli

Sono molte le personalità che, raggiunto il vertice nel proprio campo, mettono la loro creatività al servizio del prossimo: come lo chef italiano n. 1 al mondo Massimo Bottura ed il progetto del “RefettoRio” di Food for Soul, la sua organizzazione no profit per promuovere soluzioni contro lo spreco di cibo e la fame nel mondo, che, presentato oggi alla Fao a Roma, prende forma, e grazie al quale nelle Olimpiadi 2016 in Brasile (5-21 agosto) tutto il cibo recuperato dal Villaggio Olimpico sarà trasformato da 45 chef di tutto il mondo invitati a partecipare per donarlo a chi ne ha bisogno (lo spreco in Brasile, dove oltre 7 milioni di abitanti non hanno accesso al cibo, potrebbe sfamare qualcosa come 25 milioni di persone). Sull’esempio di quanto fatto al Refettorio Ambrosiano nato a Milano per l’Expo 2015, tuttora attivo e al quale si ispira, “RefettoRio” aprirà il 9 agosto nel quartiere Lapa, una delle favelas di Rio de Janeiro, in collaborazione con David Hertz, chef e fondatore di un’altra organizzazione no profit, Gastromotiva, e con la previsione di servire 19.000 pasti ricavati da circa 12 tonnellate di cibo recuperato (per poi arrivare in 2-3 anni a 110.000 pasti e 48 tonnellate di cibo, coinvolgendo nel progetto 1.080 studenti e 36.000 bambini). Ma per Bottura, convinto che “la cucina del futuro non deve essere d’élite, ma avere piatti con un significato etico straordinario”, non finisce qui. Non solo perché, come ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, “quella di Milano è stata una best practice ideata da Bottura, ambasciatore del made in Italy nel mondo, replicabile in altri Paesi, che ora ha come seconda tappa le Olimpiadi in Brasile. Questo progetto arriverà in altre grandi città, penso ad esempio a New York, e non possiamo che essere fieri del fatto che sia stato concepito nel nostro Paese”. Ma anche perché, ha annunciato il presidente del Coni Giovanni Malagò, “da oggi Bottura è ambasciatore della candidatura olimpica di Roma ai Giochi del 2024”.

Il concept del “RefettoRio” - realizzato da Metro Architettura, in collaborazione con l’artista Vik Muniz, i designer Humberto e Fernando Campana e il light designer Maneco Quinderé - è lo stesso del Refettorio Ambrosiano nato a Milano per Expo 2015 e grazie al quale, per la prima volta, 60 chef di fama internazionale hanno trasformato le eccedenze alimentari in piatti stellati da offrire agli indigenti - 15 tonnellate di cibo per 11.000 pasti - in un teatro di periferia abbandonato diventato una mensa, ideato con il regista Davide Rampello e la Caritas. Ma oltre ad essere una mensa, “RefettoRio” ospiterà corsi sullo spreco alimentare, lezioni di cucina e tirocini pratici che aiuteranno nel sostentamento di intere famiglie locali.

Attualmente, nel mondo, un terzo del cibo prodotto viene sprecato: la Fao stima 1,3 miliardi di tonnellate di cibo gettate ogni anno per un valore complessivo di 750 miliardi di euro, 12 miliardi solo nel nostro Paese, mentre 795 milioni di persone soffrono la fame. Ridurre questo paradosso dell’abbondanza è possibile e rientra anche nella Carta di Milano, l’eredità morale dell’Expo italiana, e tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite. “È importante per la Fao - ha sottolineato il dg Josè Graziano Da Silva - avere chef ìuniti contro la fame e nella promozione del cibo sano”.

Info: www.foodforsoul.it

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