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MENTRE IMPAZZA IL TOTO-MINISTRI, SPUNTATA L’IDEA DI UN “MINISTERO DEL MADE IN ITALY”. CHE LA CIA - CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI CONSIDERA, PERÒ, DEL TUTTO INUTILE. “SERVE UNA POLITICA MADE IN ITALY E UN MINISTERO DELL’AGRICOLTURA PIÙ EFFICACE”

Mentre impazza il toto-ministri, e il dicastero dell’Agricoltura è ancora completamente scoperto, dopo le dimissioni di Nunzia de Girolamo prima, e del Premier Letta che se ne era incaricato ad interim dopo, è spuntata l’idea di un “Ministero del Made in Italy”. Che la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori considera, però, del tutto inutile.
“Quello che invece oggi serve - dice il presidente dell’organizzazione Giuseppe Politi - sono politiche per sviluppare il nostro marchio, già apprezzato nel mondo. Non a caso ci opponiamo alla soppressione del dicastero delle Politiche agricole che va adeguato ai grandi mutamenti in atto, allargandone, pertanto, le competenze. Per tale motivo siamo convinti dell’esigenza di un ministero dello Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare in grado di promuovere strategie agroindustriali e sanitarie, con una visione anche internazionale del comparto”.
“Parlare di un ministero del “made in Italy” - ha aggiunto Politi - ci appare quanto mai inutile. Il “brand” che rappresenta il nostro Paese non ha bisogno di un dicastero. Ha urgenza di azioni mirate e di strategie propulsive in grado di rafforzare ulteriormente l’immagine dei nostri prodotti a livello internazionale. Mi pare sinceramente un’idea poco felice. E’, però, importante, l’avvio di una rinnovata politica dell’agroalimentare made in Italy, importante ripensare al ruolo e ai compiti di un rinnovato Ministero. Insomma, un dicastero che abbia competenze specifiche e si occupi seriamente delle imprese e dei loro problemi. Una svolta di cui il settore nel suo complesso (agricoltura, industria di trasformazione e dei mezzi tecnici, cooperazione e distribuzione) ha urgente necessità. Da qui la richiesta, avanzata anche come coordinamento Agrinsieme, di rafforzare e migliorare i compiti delle Politiche agricole, appunto, in una visiona strategica agroalimentare”.

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