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Merito di Expo o per sua ispirazione cibo e cultura vanno a braccetto sostenendosi a vicenda: con una cena si può adottare una guglia del Duomo a Milano, a Venezia la vite fa rinascere monumenti, musica, arte e letteratura creano nuove opere per Expo

Merito dell’Expo 2015, o per sua ispirazione, cibo e cultura vanno a braccetto, sostenendosi a vicenda: il cibo, tra i temi al centro dell’Esposizione, è prima di tutto cultura, e la cultura da sempre trova ispirazione nel cibo per esprimersi, e lo fa più che mai in occasione di Expo. E tra le iniziative che li vedono assieme protagonisti, questa sera a Milano una cena per 1.000 persone preparata da Vito Mollica, executive chef del Four Seasons di Firenze, con menu ispirato a Expo, per la Veneranda Fabbrica del Duomo, servirà per raccogliere fondi per continuare la secolare opera di manutenzione della Cattedrale che va avanti da 700 anni (dal 2012 ad oggi, sono già stati raccolti 5 milioni di euro, ma per restaurare tutte le 135 statue del Duomo ne servono 13,5; www.duomomilano.it), e, ai commensali, di addottare una guglia dello stesso Duomo di Milano, donando dai 100.000 euro in su, con tanto di targa con il proprio nome. È invece grazie al vino che Venezia riscopre uno dei suoi monumenti più belli: l’antico Brolo di Cannaregio, dove nell’orto giardino del Convento dei Carmelitani Scalzi, risalente alla metà del Seicento, il Consorzio Vini Venezia ha fatto rivivere le antiche viti della Serenissima, che aprirà ufficialmente il 20 maggio e con visite guidate speciali in occasione dell’Expo (www.consorziovinivenezia.it).
Di cibo e cultura, il 16 e 17 maggio, si parla a Milano negli “Incontri D cibo e altro” di “D la Repubblica” (Samsung Arena; www.d.repubblica.it), spunti di riflessione sul tema dell’alimentazione cui è dedicata l’Expo, con cui filosofi, giornalisti, scienziati, attori e chef, per raccontano tutte le sfumature che trasformano il cibo in cultura, sogno, evasione, conoscenza e passione. Tra i dibattiti si parlerà di “Cibo uso & abuso” (con Marco Bianchi, Iaia Forte e Giovanni Ciullo) e “Cibo & Lavoro” (con Fabrizio Gatti, Giuseppe Sala, Michele Carletti e Daniela Hamaui), “Io sono quello che mangio (con Umberto Galimberti e Enrico Regazzoni), “Cibo & futuro” (con Marco Cattaneo, Marco Ceriani, Maria Giuseppina Muzzarelli e Filippo Ongaro; c’è anche la ricostruzione del Supermercato del futuro di Coop), con la provocazione “Lo chef & la massaia” con Davide Oldani e Sabrina Impacciatore e la conversazione “Dire fare mangiare” tra il comico Antonio Albanese e la scrittrice Giovanna Zucconi su cosa raccontano di noi le nostre abitudini alimentari.
A spiegare come attraverso l’arte contemporanea è possibile raccontare il tema del cibo, all’Expo, è Giovanni Iovane, curatore e docente all’Accademia di Brera. Con l’antropologa Valeria Trapani, che, invece, illustra, l’idea di una cucina consapevole, declinata a misura delle più svariate esigenze, ma attenta a recuperare identità, tradizioni e territorialità, sono protagonisti in Piazzetta Sicilia di Amorfood, il progetto siciliano dei giovani imprenditori Andrea Mulè e Andrea Di Rosa, con la direzione artistica di Antonella Amorelli, già coordinatrice e anima di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, che, coniugando cibo, arte ed itinerari, per raccontare i prodotti di piccoli produttori locali ed i loro bellissimi territori, ha costruito delle storie in video d’artista sulle pesche di Leonforte, i capperi di Salina, l’olio di Sciacca e i pistacchi di Bronte, per citarne solo alcuni (fino al 23 maggio; www.amorfood.it). Dal cibo al vino, il racconto di Bacco attraverso l’arte di tutti i secoli è al centro della mostra “Arte e Vino” a Verona (Palazzo della Gran Guardia; www.mostraarteevino.it), promossa in occasione di Expo, raccogliendo per la prima volta quasi duecento capolavori dei più grandi artisti al mondo e dai più celebri musei e gallerie, e che, da stasera, e, poi, il 21 e 28 maggio, è possibile vedere con le visite a tema i “Bacchi, baccanti e baccanali”, “Il lavoro dell’uomo” e i “Riti e splendori d’osteria”, e “Il vino e il sacro”, accompagnate da degustazioni guidate da un sommelier - di cantine come Villa Sandi, Feudi San Greogorio, Poggio al Tesoro, Allegrini e Valle Reale e con Trentodoc - in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier.
In occasione dell’Expo, anche dal mondo della musica arrivano nuove opere dedicate al cibo: “Menu per orchestra - L’arte culinaria dagli antichi banchetti musicali ai moderni programmi radiotelevisivi” è l’originale volume voluto dal Canton Ticino per l’Esposizione (dove è in vetrina al Padiglione Svizzera), curato dalla Corsi-Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (www.corsi-rsi.ch), e nel quale la specialista di storia dell’alimentazione Marta Lenzi Repetto, la musicologa Anna Ciocca-Rossi e il giornalista radiotelevisivo Giacomo Newlin accompagnano il lettore in un viaggio attraverso i secoli e i rapporti che legano musica e cucina, curiosando anche fra le biografie di compositori che sono stati celebri buongustai. Ad accompagnarlo è un Cd con brani di Ponchielli, Strauss, Verdi, Mozart, Bottesini e Rossini ad opera dell’Orchestra della Svizzera Italiana (che si esibirà il 19 maggio, all’Auditorium della Fondazione Cariplo a Milano per “Expoincittà”; www.orchestradellasvizzeraitaliana.ch), che ricordano come il cuoco ed il compositore suonino la stessa “musica” nella realizzazione delle loro creazioni. Infine, dall’incontro tra la grande musica ed il vino, è nata anche l’opera buffa “Barbatelle ovvero Una di vino commedia”, con musiche di Luis Bacalov e libretto di Giancarlo Cignozzi, vigneron di Brunello a Montalcino al Paradiso di Frassina, in prima assoluta per l’Expo, nel progetto de laVerdi, la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, che ha coinvolto, tra gli altri, il Consorzio del Brunello (il 6 giugno all’Auditorium di Milano; www.laverdi.org).

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