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“MI ODIA, MA IO NON SO PERCHÉ”, OSCAR FARINETTI RISPONDE ALL’ATTACCO DI ADRIANO CELENTANO, CHE L’AVEVA BOLLATO COME NEMICO DELLA CULTURA. MA RICORDA: “SE GLI STAVA COSÌ A CUORE IL TEATRO SMERALDO POTEVA FARSI AVANTI E RILEVARLO LUI” ...

“Mi odia, ma io non so perché”. Risponde così Oscar Farinetti, il padre di Eataly, all’attacco arrivato, giusto ieri, dalle pagine del “Fatto Quotidiano”, e firmato Adriano Celentano. Un j’accuse, quello del “molleggiato”, che suona più come un attacco frontale, contro chi, secondo lui, ha trasformato il Teatro Smeraldo di Milano in un supermercato. Un fatto talmente grave da aver fatto scrivere a Celentano: “mangiare sano è alla base della cultura. Ma la tua cultura, caro Farinetti, è solo una facciata per riempire le tue tasche”. Farinetti, dal canto suo, dice di comprendere “il suo altissimo intento, ogni parola che si distilla del suo preziosissimo pulpito è da tenere nella massima considerazione... Ma lo sa quanti teatri, quante librerie chiudono in Italia perché la gente perde il lavoro e non ha più il reddito sufficiente per permettersi di andare a teatro o comprare libri? Quindi se gli stava così a cuore il Teatro Smeraldo poteva farsi avanti e rilevarlo lui. Sono convinto che avrebbe avuto le risorse e le capacità per farlo. Oltretutto credo che Gian Longoni glielo avrebbe dato molto volentieri e io mi sarei immediatamente fatto da parte. Avrei fatto Eataly in un altro posto, immediatamente. Con la stima che ho di lui, figuriamoci se mi mettevo in mezzo! L’Italia è piena di teatri che chiudono, se Celentano vuole gli fornisco direttamente io l’elenco. Sono sicuro che sarà felice di prendersene cura. Io - conclude il patron di Eataly - cerco di guadagnare, non c’è dubbio che sono un mercante. Anche Celentano mi risulta che si faccia pagare, e bene, per quello che fa. Non ci vedo nulla di strano, anzi. In fondo lui è un fuoriclasse, ci mancherebbe”.

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