MIELE: CONFAGRICOLTURA ADERISCE A PROTESTA APICOLTORI A BRUXELLES. RICHIESTA ALL'UE DELL'EMBARGO DEL MIELE CINESE

"La nostra sarà una protesta dolce, come richiede il prodotto che rappresentiamo, ma irremovibile nei contenuti; ne va del futuro dei nostri alveari ma, nel difenderlo, pensiamo anche alla sicurezza alimentare dei consumatori": Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori Italiani, è risoluto e annuncia l'adesione alla
manifestazione del 18 febbraio con i produttori apistici di
tutta Europa a Bruxelles per manifestare lo stato di disagio. Al di fuori di un regolamento 1221/1997, non c'é altro strumento comunitario di sostegno all'apicoltura. Ma le risorse - sostengono gli apicoltori - sono del tutto insufficienti e Confagricoltura, con le altre organizzazioni agricole europee che fanno capo al Copa e le cooperative del Cogeca, chiedono anche l'estensione degli aiuti ad altre azioni per migliorare le condizioni di produzione e di commercializzazione del miele. Ma
le organizzazioni denunciano anche un mercato aperto senza
regole, che si traduce in un incubo per gli apicoltori
comunitari e in un rischio potenziale per i consumatori.

"Noi vendiamo miele italiano, firmato dalla Fai e dal
produttore; è una garanzia - sottolinea Cirone - in primis di rintracciabilità. Eppure il tasso di autoapprovvigionamento sta precipitando, nell' Ue è al di sotto del 50%, e non c'é da stupirsi se il miele dei Paesi terzi, ad un confezionatore, costa la metà di quello interno". E a volte il rischio salute, da potenziale, diventa reale come dimostra l'embargo decretato dall'Ue ad alcuni prodotti cinesi: se a fare più notizia sono
stati i gamberetti, che facilmente si consumano nei ristoranti cinesi in Occidente, c'é da ricordare che il divieto vale anche per il miele.