Il rinnovo della cassa integrazione Covid, che permetterà di tutelare 300.000 occupati, traghettando i contratti in questa fase di emergenza; la proroga delle moratorie bancarie, necessaria soprattutto per le piccolissime imprese scarsamente patrimonializzate che in questi anni, per sopravvivere, si sono indebitate; l’occupazione del suolo pubblico per allestire i dehors, se non gratuitamente, quanto meno in maniera semplificata sul fronte delle autorizzazioni: sono le richieste avanzate dalla Fipe-Confcommercio in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, in vista dell’approvazione del decreto Milleproroghe.
La priorità, spiega una nota, è una soltanto: “permettere ai Pubblici esercizi di sopravvivere a questo ennesimo momento di emergenza, senza essere costretti a licenziare nessuno per non perdere competenze e professionalità che saranno determinanti al momento della ripartenza vera”. “In due anni - ha ricordato il dg Fipe/Confcommercio, Roberto Calugi - abbiamo perso 45.000 imprese e i consumi nella ristorazione sono crollati di oltre 56 miliardi di euro. L’inizio del 2022 presenta pesanti sofferenze soprattutto nei centri storici delle città d’arte dove i locali sono costretti a chiudere per mancanza di clienti. A questo si somma una crisi devastante per la ristorazione collettiva, falcidiata dalla ripresa dello smart working, per le catene commerciali, soprattutto quelle operanti negli aeroporti e nelle stazioni, per il settore banqueting e catering, di fatto chiuso da due anni, per le sale bingo, messe in ginocchio dai provvedimenti sulle capienze e per le discoteche, unico settore chiuso e divenuto vittima sacrificale della pandemia”.
Da qui le richieste di prorogare alcune delle misure emergenziali più importante. “Sappiamo - ha spiegato il direttore generale Calugi - che ci sono problemi di risorse pubbliche, per questo se non fosse possibile allo stato attuale ottenere la gratuità degli spazi per i tavolini all’aperto almeno si proceda alla proroga per le semplificazioni per le autorizzazioni, in scadenza il 31 marzo, portandole fino a fine anno. Sarebbe un aiuto concreto a un settore che a primavera dovrà ricominciare a correre per rialzarsi davvero”.
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