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Ministro francese dell’Agricoltura, Stephane Le Foll, ha deciso, in attesa di una decisione della Ue, di vietare le importazioni dei vegetali a rischio Xylella dalla Puglia. Una scelta che, per Coldiretti, rischia di scatenare una guerra commerciale

Non Solo Vino
Un olivo pugliese colpito dalla Xylella

Una decisione arbitraria assunta al di fuori del diritto comunitario che rischia di scatenare una guerra commerciale senza precedenti. Arriva, e si fa sentire, la reazione di Coldiretti alla decisione del Ministro francese dell’Agricoltura, Stephane Le Foll, di vietare le importazioni dei vegetali a rischio Xylella dalla Puglia, con decreto, “in attesa nell’attuazione di un dispositivo europeo”. Stupisce la decisione di intervenire brutalmente con un provvedimento nazionale su una materia di competenza comunitaria da parte di un Paese come la Francia, che è un partner storico dell’Italia, con la quale ha partecipato alla nascita dell’Unione Europea.

I tempi, i modi e i contenuti del provvedimento appaiono sproporzionati ed irrispettosi e per questo del tutto inaccettabili, ma vale la pena anche ricordare, come ricorda la Coldiretti, che l’Italia è vittima della mancanza di controlli alle frontiere dell’Unione europea, da dove è arrivata la malattia. Secondo il comunicato ufficiale del Ministero dell’Agricoltura francese di annuncio del blocco delle importazioni, il batterio xylella fastidiosa è trasmesso e diffuso da insetti ed attacca diverse specie vegetali (vite, agrumi, prunus, cafè , avocado, erba medica, oleandro,quercia e acero). Se il blocco venisse attuato provocherebbe un danno enorme all’economia della Puglia e dell’Italia ma metterebbe anche rischio i rapporti commerciali nell’agroalimentare tra Italia e Francia in un difficile momento di crisi economica.

La Coldiretti, quindi, chiede che il necessario intervento nei confronti delle Autorità francesi e comunitarie sia accompagnato a livello nazionale, alla luce dei danni diretti ed indiretti che gravano sugli agricoltori, da un impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale con il quale sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D. Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai pugliesi.

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