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MISS ITALIA, SVOLTA ANTI-ANORESSIA NEL CONCORSO DELLE PIU’ BELLE. MERIGLIANI: “LE DONNE DOVREBBERO ISPIRARSI A STEFANIA SANDRELLI E MONICA BELLUCCI: DONNE “SEX SIMBOL” MALGRADO LE LORO FORME MORBIDE. PIU’ PIACENTI DUNQUE PERCHÉ PIÙ RASSICURANTI”

Non Solo Vino
Stefania Sandrelli icona di bellezza morbida

Mangiare tira su il morale e in tempi di crisi non si può fare a meno di una bella tavola imbandita. Patrizia Mirigliani non ha dubbi: il concorso di Miss Italia va rivoluzionato con una vera e propria svolta antianoressia, “e questo - sottolinea - è il momento giusto”. La passerella 2011 di Miss Italia, quindi, sarà all’insegna della donna morbida, “avvolgente e rassicurante’’ e sarà aperta ufficialmente anche alla taglia 44 e in casi eccezionali addirittura 46. “Se trovassi - scherza la Mirigliani - una specie di Anita Ekberg ai tempi della fontana di Trevi, perché no!”.

“Ho pensato tanto a Isabelle Caro - racconta la Mirigliani ricordando la modella francese ridotta pelle e ossa che nel 2007 si era fatta ritrarre nuda dal celebre fotografo Oliviero Toscani per uno spot anti-anoressia e morta il 17 novembre per una polmonite - è una ragazza che si è rovinata la vita per seguire modelli imposti dalla moda”.

“La mia decisione quindi - prosegue la patron del concorso di bellezza- è dettata anche da un senso di responsabilità perché è Miss Italia che detta le tendenze. Bisogna insegnare alle donne più giovani e quindi più fragili che il modello di donna filiforme che non mangia e che vediamo ogni giorno in televisione non è quello da seguire, anche perché molte di queste showgirl hanno la fortuna di essere magre pur non facendo alcuna dieta”.

Per la Mirigliani, le donne dovrebbero ispirarsi a modelli come Stefania Sandrelli e Monica Bellucci: “Due donne “sex simbol” malgrado le loro forme morbide. Nell’immaginario maschile piacciono di più perché sono più rassicuranti”. Secondo la Mirigliani il cambiamento è avvenuto già quando, negli anni ‘90 sono state abolite le misure obbligatorie (90-60-90): “Valutare - aggiunge - una donna per le sue misure non era rispettoso per il genere femminile. Ora chi ha la taglia 44 non si dovrà più vergognare delle sue forme”. E, infine, lancia un appello agli stilisti: "Aiutateci a creare un abbigliamento portabile anche dalle ragazze morbide, valorizzate la donna italiana per renderla più sicura. Cerchiamo di dare forza e coraggio a quelle ragazze prosperose che si sentono inadeguate, facendole sentire regine”.

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