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MOLTIPLICARE LE FIERE ALIMENTARI E DUPLICARE IL CIBUS DI PARMA SONO UN SERIO RISCHIO PER TUTTO IL SETTORE. L'ALLARME DEL PRESIDENTE DI FEDERALIMENTARE LUIGI ROSSI DI MONTELERA

"Moltiplicare le fiere alimentari? E' un serio rischio per il made in Italy". Ne è convinto Luigi Rossi di Montelera, presidente di Federalimentare, intervenendo nei giorni scorsi sul ruolo e futuro del Cibus di Parma dopo il varo, da parte della Fiera di Milano di Tuttofood, il nuovo salone internazionale dell'alimentare il calendario a Rho-Pero nel 2007.
"Stupisce - continua Rossi di Montelera - che oggi si tenda a diperdere forze e occasioni per il business e non si punti alla valorizzazione del patrimonio fieristico agroalimentare esistente. Non intendo muovere una guerra contro la manifestazione milanese, anche perchè la libera concorrenza è un principio incontroveritibile. Il mio - dice ancora - vuole essere un ragionamento complessivo. E allora dico: l'avvio di nuove manifestazioni fieristiche agroalimentari rischia di essere una dispendiosa replicazione di Cibus, oggi la vertina più prestigioda del made in Italy".
Commentando poi la sinergia in atto tra il Cibus di Parma e il Vinitaly di Verona, il presidente di Federalimentari sottolinea che si tratta di "un'alleanza fondamentale sia per il sistema fieristico italiano, sia per il made in Italy. Entrambe le manifestazionui sono le due realtà del sistema fieristico agroalimentare maggiormente consolidate e hanno avviato quest'anno un progetto comune di iniziative all'estero".
A novembre dovrebbe infatti partire, con la collaborazione di Ice, la prima collaborazione con destinazione Shangai. Ritornando al tema del contendere, ovvero la Fiera di Milano, Luigi Rossi di Montelera ribadisce infine che "occorre una promozione del made in Italy in una logica di sistema complessivo che valorizzi oltre ad alcune nicchie anche la qualità dell'industria di marca e si contrapponga concretamente alle contraffazioni illegali, che ogni anno sottraggono proventi al settore alimentare per circa 55 miliardi".

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