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MONDIALI: PER TELE-TIFOSO ARRIVA VADEMECUM DELLA BIRRA. DA CNR CONSIGLI SU DOSAGGIO IDEALE E PROPRIETA'

Ben venga la birra, bevanda gettonatissima dai tele-tifosi, ma occorre prudenza e attenzione. E questo anche per quelle caratterizzate da una bassa gradazione alcolica, non ultima la "Goal" nata in questi giorni proprio in Germania per evitare di surriscaldare gli animi degli ultrà. A scendere nel campo della nutrizione è l'esperto Piergiorgio Pietta, ricercatore dell'Istituto di tecnologie biomediche (Itb) del Cnr di Milano, che ricorda come la birra non sia in assoluto un alimento pericoloso, avendo numerosi effetti positivi.
L'importante è avere qualche accortezza circa le quantità. "E' ampiamente riconosciuto - spiega Pietta - che la birra, così come il vino rosso, se consumata con moderazione, possa rientrare in una dieta salutare". Il ché si traduce con 30 grammi circa per l'uomo e 20 per la donna. Dal punto di vista nutrizionale, la bevanda contiene più proteine e vitamine del gruppo B rispetto al vino; in particolare, spiega il ricercatore, è molto ricca di vitamina B9 (acido folico) che, in associazione con le vitamine B6 e B12, tiene sotto controllo i livelli plasmatici di omocisteina.
Di fatto, il consumo moderato di birra determina un aumento delle concentrazioni plasmatiche di acido folico e di vitamina B12 e una diminuzione dell'omocisteina (aminoacido solforato importante fattore di rischio nelle malattie al cuore), limitando in tal modo la possibilità di un danno vascolare. Il rapporto potassio-sodio nella birra, spiega Pietta, è poi di 4 a 1, a netto favore del potassio ed è quindi adatta ad una dieta iposodica con un effetto diuretico. E' bene sapere poi che nella bevanda è presente anche una discreta quantità di selenio, un oligoelemento importante per le difese organiche e, a seconda del tipo, possono essere significative sia la quantità di fibra alimentare che e la capacità antiossidante.
"Tra i fitocomposti, vale a dire i composti di origine vegetale - prosegue il ricercatore del Cnr - hanno suscitato molto interesse quelli derivanti dal luppolo, più precisamente gli umuloni e gli isoumuloni, responsabili del tipico sapore amaro che svolgono un'attività anti-infiammatoria e i prenilflavonoidi, un potente fitoestrogeno capace di promuovere effetti anti-estrogenici (donna in età fertile) oppure estrogenici (donna in menopausa)".
La concentrazione di questo fitoestrogeno nella birra, pur essendo bassa, puo quindi indurre effetti biologici. Ma le proprietà della birra non finiscono qui. Studi ancora non confermati in modo definitivo, evidenzierebbero la capacità degli isoumuloni di ridurre i livelli plasmatici di glucosio e di emoglobina A1c nei diabetici di tipo 2, ossia di diminuire la resistenza all'insulina in questi pazienti.

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