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Monsanto e Bayer: “questo matrimonio non s’ha da fare”? La Commissione europea congela il progetto dei due colossi dell’agrochimica fino all’8 gennaio 2018, per verificare che la fusione non impedisca la libera concorrenza e lo sviluppo del settore

Monsanto e Bayer: “Questo matrimonio non s’ha da fare”. Se “né domani, né mai” si vedrà l’8 gennaio 2018, termine che la Commissione europea si è data per decidere in merito al progetto di fusione dei due big dell’agrochimica e che al momento ha fatto congelare per avviare “un’inchiesta approfondita”. Le carte presentate dai due colossi a fine luglio per sciogliere le preoccupazioni in merito non sono bastate: a Bruxelles, infatti, si teme che l’acquisizione di Monsanto da parte della Bayer (del valore di 59 miliardi di dollari) possa “ridurre la concorrenza in settori come i pesticidi, le sementi e l’agrochimica”.

L’Antitrust dell’Unione europea ha segnalato che l’operazione darebbe vita alla società integrata più grande del mondo alla guida di diversi settori (dagli erbicidi selettivi, alle sementi, oltre all’agricoltura digitale), in un contesto già fortemente concentrato a livello globale (si pensi alle fusioni fra Dow e Dupont, Chemchina e Sygenta). Più concentrazione e quindi meno concorrenza, “porterebbero a prezzi più alti, qualità inferiore, meno scelta e meno innovazione”, conseguenza che pagherebbero direttamente agricoltori e distributori, soprattutto se si arrivasse a legare le vendite di sementi ai pesticidi, operazione che renderebbe più difficile l’accesso alle alternative dei concorrenti del maxicolosso.

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