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“MOZZARELLE BLU”, DUE NUOVI CASI IN PIEMONTE. COLDIRETTI: “FARE IMMEDIATAMENTE CHIAREZZA SU IMPORT LATTE E DERIVATI IN ITALIA”

Dopo quelle in arrivo dalla Germania e vendute un pò ovunque, due casi di mozzarella blu sono stati scoperti in un ipermercato Auchan di Rivoli, in provincia di Torino. A dare la notizia è il quotidiano “La Stampa”, secondo il quale le mozzarelle sarebbero prodotte dall’azienda bolognese Granarolo. La causa è forse un passaggio di derivati da oltralpe. Dalla Coldiretti arriva l’appello per “fare immediatamente chiarezza su quanto latte e derivati sono importati, di quale provenienza, con quali marchi e prodotti vengano immessi sul mercato” in Italia e per “accelerare sull’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte utilizzato per difendere consumatori e produttori italiani ed evitare effetti generalizzati provocati da specifici allarmi sanitari provenienti dall’estero”.
Ma intanto la Granarolo respinge ogni accusa con una nota, precisando tra l’altro di non aver mai acquistato “latte, mozzarella, semilavorati o ingredienti dalla società tedesca Jaeger, che invece è stata fornitrice dell’azienda, ma esclusivamente di provole dolci (prodotti finiti confezionati)”. L’impresa bolognese “non è mai stata sentita o contattata dalla magistratura di Torino - ha aggiunto la nota - non ha mai ricevuto alcuna comunicazione o notifica da parte delle Autorità sanitarie sul caso citato”. La Granarolo, ricordando di compiere “regolarmente analisi, nell’ambito dei propri sistemi di autocontrollo, sia sul processo produttivo, sia sulle acque, che non evidenziano alcuna irregolarità” ha pure sottolineato di essere stata sottoposta recentemente “a controlli da parte delle Autorità sanitarie, nell’ambito dei quali sono stati prelevati campioni ufficiali (acque e mozzarelle) che sono stati analizzati e risultano
perfettamente conformi”. “La mozzarella Granarolo viene fatta in Italia; se sulla confezione è riportata la dicitura ‘solo latte fresco italiano’ significa che la materia prima è esclusivamente italiana”, ha ribadito l’azienda aggiungendo di restare a disposizione delle Autorità per ogni accertamento si rendesse necessario” e riservandosi “di tutelare con ogni mezzo e in tutte le sedi la
propria immagine e reputazione dalla diffusione a mezzo stampa di informazioni non veritiere e/o non adeguatamente supportate”.

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