Se l’evento principe dell’estate del vino, “Calici di Stelle”, nella notte di San Lorenzo, firmato da Movimento Turismo del Vino e Città del Vino, il 10 agosto, quest’anno è dedicato ai 50 anni del primo sbarco dell’uomo sulla luna, il 20 luglio 1969, (con la collaborazione con l’Unione Astrofili Italiani), sono tante le occasioni che, dalla Val d’Aosta alla Puglia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, accompagneranno i wine lovers prima e dopo la notte di San Lorenzo. E tra queste, vale la pena di segnalare quelli messi in scena dalla Fondazione Lungarotti, nel Museo del Vino di Torgiano, nato pionieristicamente a metà degli anni Settanta per volontà della famiglia Lungarotti, tra i nomi del vino di riferimento in Italia e in Umbria, e custode di oltre 3.000 opere che raccontano 5.000 anni di storia del vino, e ne fanno il più grande al mondo, “il migliore in Italia” per l’americano “The New York Times”. Che propone un vero e proprio viaggio nella storia e nella cultura del vino, con gli occhi rivolti al passato ancestrale del nettare di Bacco, ma anche alla volta celeste: il 10 agosto sarà di scena la “Caccia alle Stelle”, con il Museo che apre le porte per un’avventura serale (ore 21,30-23,30) alla scoperta del cielo e delle costellazioni, e della millenaria cultura del vino, in compagnia di Arianna e Dioniso, tra coppe greche, corredi etruschi e ceramiche medioevali, seguendo le rotte delle costellazioni come gli antichi navigatori. Al termine del viaggio, appuntamento all’Osteria del Museo per un brindisi “stellato”.
Un evento, quello del 10 agosto, che si aggiunge alle aperture serali del Museo per Vinarelli, la rassegna che, dal 7 al 18 agosto, animerà il borgo di Torgiano con musica, enogastronomia, arte e spettacoli. Un Museo, il Muvit, che è un’eccellenza italiana e mondiale: fondato quando parlare di “cultura del vino” era per pochissimi, da Giorgio Lungarotti e Maria Grazia Severini, è stato aperto al pubblico nel 1974 ed è gestito dalla Fondazione Lungarotti Onlus.
Il museo ha sede a Torgiano, nella “pars agricola” del monumentale Palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo. Oltre 3.000 i manufatti esposti, secondo criteri museografici rigorosi e scientifici: reperti archeologici (brocche cicladiche e vasi hittiti; ceramiche greche, etrusche e romane; vetri e bronzi), attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo, edizioni colte di testi di viticoltura ed enologia, manufatti di arte orafa, tessuti ed altre testimonianze di arti decorative documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato, nel corso dei millenni, il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. Uno dei “must” da visitare per gli appassionati di vino e della sua cultura.
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