La tracciabilità ora vale anche per il miele: nasce da Mielizia (Mediterrabio), marchio leader di mercato nel settore del biologico - nato nel 2002 dall’unione di Conapi e Alce Nero - il nettare d’api che vanta una vera e propria “carta d’identità”. Nella retroetichetta del miele, leggibile in trasparenza, è indicata infatti la storia di ogni singolo vasetto, con il nome dell’apicoltore che lo ha prodotto, la zona e il luogo di provenienza, il periodo di produzione, le principali caratteristiche organolettiche.
E non basta: le materie prime utilizzate sono tutte di provenienza italiana e coltivate dai soci. Quella della tracciabilità applicata al miele è una novità importante, soprattutto in un settore spesso colpito da frodi e adulterazioni: ma è sempre atteso il riconoscimento del “Miele Vergine Integrale” come STG (Specialità Tradizionale Garantita) da parte dell’Unione Europea, una battaglia portata avanti da tempo da Lucio Cavazzoni, vicepresidente di Mediterrabio e presidente di Conapi: “il consumatore che comprerà questo miele troverà tutta una serie di informazioni importanti, e questo percorso verso la tracciabilità e la trasparenza sarà presto applicato a tutti gli altri nostri prodotti”. Il nuovo miele di Mielizia, disponibile in vasetti da 250 grammi, sarà disponibile in sei diversi gusti: acacia, eucalipto, millefiori, arancio, castagno e bosco.
La carta d’identità del Conapi
Fatturato: 2003: 17 milioni di euro (stima)
Marchi rappresentati: Alce Nero, Mielizia, Mondovero, Libera Terra.
Aree di prodotto e peso % sul fatturato: mieli: 50%, pasta, condimenti, succhi di frutta, prodotti coloniali, riso, frollini: 50%.
Vendite: 85% del fatturato in Italia. Il 60% del quale nella grande distribuzione organizzata (supermercati e ipermercati), il 30% nel normal trade (negozi specializzati in prodotti biologici e gastronomie) e il 10% all’ingrosso.
Export: 15% del fatturato. I principali mercati sono il Giappone, la Germania, la Svizzera e la Spagna.
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