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Nasce il Consorzio Vini Valle d’Aosta, fino ad ora unica Regione “assente” nel panorama italiano

La fondazione, voluta da 42 produttori, ingloba l’Associazione dei Viticoltori Vival, che si scioglie. Il primo presidente è Stefano Di Francesco
CONSORZIO, STEFANO DI FRANCESCO, VALLE D'AOSTA, vino, Italia
I vigneti della Valle d’Aosta

Nel numeroso panorama dei consorzi del vino italiano, mancava solo una Regione. Ma ora il quadro è completo: nasce il Consorzio Vini Valle d’Aosta, fondato da 42 prodotti che insieme sommano una produzione di 2 milioni di bottiglie annue certificate Doc. Una nuova avventura iniziata il 25 marzo (a presentata oggi in Assessorato all’Agricoltura della Valle d’Aosta, a Saint-Christophe. Il primo presidente è Stefano Di Francesco dell’Azienda Di Francesco-Gasperi Vino & Spiriti di Saint-Pierre, il suo vice è André Gerbore (Cave des Onze Communes di Aymavilles).
“La Valle d'Aosta era l’unica regione italiana senza un Consorzio. Erano 122 i Consorzi di tutela in Italia, da oggi sono 123”, spiega Andrea Barmaz, presidente uscente della Vival, l’Associazione dei Viticoltori della Valle d’Aosta, che si è sciolta nel Consorzio. Il neonato Consorzio“ha avuto un’adesione non plenaria, ma quasi. I 42 soci che hanno sottoscritto l’atto rappresentano quasi il 90% della produzione di vino Doc in Valle d’Aosta. Speriamo di imbarcare anche le aziende che sono rimaste fuori”, aggiunge Barmaz che, di fatto, sottolinea come adesso si apre un capitolo inedito per la storia enologica valdostana. Fino a questo momento, infatti, “in assenza del Consorzio, l’Amministrazione della Regione Valle d’Aosta ne ha sempre fatto le veci. È stato un bene che, in passato, l’ente pubblico ci abbia supportato ma ora bisogna cominciare a camminare con le proprie gambe”, conclude il presidente uscente. Di Francesco ha ringraziato i protagonisti della storia della viticoltura della Valle d’Aosta, da Vincent Grosjean a Stefano Celi fino ad Andrea Barmaz.
Per gli obiettivi futuri Di Francesco ha le idee chiare: “come ente riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura siamo titolari del nostro disciplinare, lo prenderemo in mano e lo adatteremo alle esigenze tecniche e produttive attuali. Il Consorzio lavorerà alla valorizzazione dei vini della Valle d’Aosta. Credo non ci sia molto da inventare, ma c’è da prendere esempio da altri Consorzi. Vogliamo includere anche chi non ha aderito, facendo capire che siamo una squadra unica”.
Nel direttivo del Consorzio, che avrà sede nella Grandze del Castello di Aymavilles, ci sono sei aziende, quattro cooperative, l’Institut Agricole Régional. La Doc in Valle è nata nel 1971 con la Donnas e nel 1974 con l’Enfer d’Arvier; nel 1985 è nata la Doc Vallée d’Aoste, che oggi conta sette sottozone (Blanc de Morgex et de Salle, Enfer d’Arvier, Torrette, Nus Malvoise e Nus Rouge, Chambave Rouge e Chambave Mouscat, Arnad-Montjovet, Donnas, ndr).
In Valle d’Aosta sono riconosciuti idonei alla coltivazione 38 vitigni, di questi 22 sono a bacca rossa, 14 a bacca bianca e 2 a bacca grigia. “La nascita di un Consorzio, dopo due anni di pandemia e durante una guerra come quella in Ucraina, è un segnale di speranza”, commenta l’Assessore all’Agricoltura della Regione Valle d’Aosta, Davide Sapinet, che poi aggiunge: “spesso è nei momenti difficili che si trova la forza e si fa quadrato per creare qualcosa che servirà anche alle generazioni di vignerons che verranno”.

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