02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

NASCE LA PIU’ GRANDE “BANCA DATI” NAZIONALE DELL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DOP: A REALIZZARLA, DOPO ANNI DI STUDI E RICERCHE, E’ L’ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE ALL’ADIGE

Nasce la più grande “banca dati” degli oli extra vergine di oliva nazionali: a realizzarla, dopo dieci anni di studi e ricerche e oltre mille oli analizzati provenienti da tutta Italia, sono i ricercatori dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, un risultato importante realizzato nell’ambito degli studi nel campo della tracciabilità e della decennale collaborazione col Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (info: www.iasma.it).
Aver creato la più grande banca dati vuol dire possedere una carta di identità “chimica” dell’olio extra vergine nazionale, ovvero aver accumulato i dati di tutta una serie di parametri analitici utili per caratterizzare, tracciare e tutelare le produzioni “tipiche” e per valutare l’autenticità degli oli commerciali, permettendo di evitare frodi ai danni del produttore onesto e del consumatore. Del resto, l’Italia è il secondo produttore europeo di olio di oliva con una produzione nazionale media di oltre 6 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine e con ben 37 denominazioni di origine protetta (Dop) riconosciute dall’Unione Europea.
“A San Michele - spiega Federica Camin, ricercatrice dell’area alimentazione del Centro ricerca e innovazione - da anni si fanno studi per comprendere da dove proviene un certo prodotto (vino, formaggio, miele, olio) attraverso l’analisi dei rapporti tra isotopi stabili di idrogeno, carbonio, azoto e ossigeno e il profilo minerale, che nei vegetali sono legati oltreché all’origine botanica della pianta alle caratteristiche geografiche, geologiche e climatiche della zona di coltivazione. Ogni anno nei laboratori del Centro ricerca e innovazione si analizzano 100 oli extravergine Dop e Igp nazionali”. Non solo. Nel progetto internazionale Trace all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige sono stati analizzati 300 oli, prodotti nel 2005-2006 e provenienti da otto zone europee, dall’Italia alla Grecia, dal Portogallo alla Francia, allo scopo di ottenere un quadro analitico rappresentativo della variabilità climatica e geologica delle aree di coltivazione dell’olivo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli