Nasce la prima filiera agroalimentare kosher. Il progetto, promosso dalla comunità ebraica in collaborazione con l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lazio, prevede la promozione dei prodotti kosher attraverso le aziende alimentari regionali. La prossima settimana i rappresentanti della Comunità Ebraica e della Regione si incontreranno per definire concretamente le azioni da intraprendere.
Interessanti novità come il limoncello kosher (Maiori), il vino novello kosher (Terracina), l'olio extravergine di oliva kosher (Nerola) e la prima enoteca con cucina tradizionale e kosher (Roma) mostrano l'importanza della collaborazione tra aziende produttrici e rabbinato italiano.
"Il mercato interno delle comunità ebraiche è alquanto limitato e i mezzi necessari per ampliare l'offerta ad una gamma più vasta di prodotti sono piuttosto scarsi" afferma il rabbino Capo di Roma, Riccardo di Segni. La conseguenza più evidente è un forte aumento della spesa per le famiglie e per gli esercizi che si servono di prodotti kosher e che spesso sono costretti ad importare le materie prime dall'estero.
"Il futuro della produzione kosher italiana passa attraverso due fattori: l'allargamento del consumo alle fasce non ebraiche della popolazione con il rafforzamento di forme di comunicazione, non ultimo le scuole" secondo Di Segni "e il perseguimento della qualità".
Italy Kosher Union, la più grande agenzia italiana che si occupa dell'industria alimentare kosher, spiega che già oggi molti prodotti vengono acquistati da persone di religione musulmana, vegetariani e persone affette da intolleranza al lattosio.
L'Italia conta, secondo stime di www.italykosher.com, oltre 150 produttori dotati di certificazione. Le regioni a più alta densità di presenza sono il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte e l'Abruzzo.
"Gli imprenditori italiani hanno capito che la vera convenienza sta nell'esportazione: hanno legato tradizione ebraica e qualità italiana. I prodotti italiani sono cosi presenti negli Stati Uniti, in Canada, Francia e Inghilterra" afferma Yosef Hadad, responsabile dell'associazione per la promozione del consumo kosher-Italy Kosher. "In un settore fortemente concorrenziale come l'agroalimentare la differenziazione di prodotto verso la certificazione kosher e l'attenzione per i prodotti biologici aprono nuove forme di mercato".
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