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NASCE “SUSTAIN ABRUZZO”, L’INIZIATIVA CHE ACCOMPAGNA I PICCOLI PRODUTTORI ENO-GASTRONOMICI DELLA REGIONE COLPITA DAL SISMA NELL’EXPORT DEI LORO PRODOTTI

Si chiama “Sustain Abruzzo” (www.sustainabruzzo.com) ed è l’iniziativa lanciata in favore della regione colpita dal sisma da un gruppo di imprenditori, giornalisti, professionisti e famosi cuochi italo-americani - capeggiati da Lorenzo Scarpone, imprenditore dedito alla promozione del vino italiano all’estero con “Villa Italia Wines”, che rappresenta alcune fra le più famose etichette italiane.
L’obiettivo che Scarpone e i suoi colleghi imprenditori si sono dati è quello di accompagnare i piccoli produttori eno-gastronomici abruzzesi, che hanno pesantemente subito le conseguenze del terremoto, in tutta la fase di sviluppo del progetto di esportazione dei propri prodotti, raccolti sotto il marchio “Sustain Abruzzo”, fino al punto in cui possono camminare con le proprie gambe, aiutandoli a evitare con pragmatismo e visione strategica le insidie del mercato.
L’idea di “Sustain Abruzzo” si basa innanzitutto sulla raccolta di fondi attraverso cene dedicate che si stanno svolgendo nei ristoranti italiani di tutti gli Stati Uniti, con una travolgente gara di solidarietà collettiva capace di varcare i confini dell’oceano: una lunghissima lista di ristoratori italiani che hanno fatto fortuna negli States ha raccolto con entusiasmo l’idea. Ma si punta soprattutto alla diffusione del brand Abruzzo. E, quindi, sì alle cene dedicate per raccogliere fondi, ma il menù deve prevedere prodotti abruzzesi così da creare un circolo virtuoso che attivi nuove sinergie ridando fiato a chi, come i piccoli imprenditori travolti dal terremoto, non può permettersi il lusso di mettere in campo iniziative di marketing perdipiù oltreoceano.
Un altro dei punti qualificanti del progetto “Sustain Abruzzo” si sviluppa fra enogastronomia e turismo eco-responsabile, con una serie di iniziative tutte volte, da un lato, a far conoscere meglio sul mercato americano la regione, che ha tanto da offrire dal punto di vista turistico, dall’altro a incoraggiare i piccoli farmers abruzzesi ad offrire formule di accoglienza che possano coniugare la propria attività con quelle ricettive in maniera da stimolare l’economia locale cercando nuove forme di microimprenditorialità che affianchi l’attività principale.

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