02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

NATALE 2007 - RISTORATORI: CONTI CENONI PIU’ SALATI, ALMENO DEL 5%. FIPE: “COLPA DEGLI AUMENTI DELE MATERIE PRIME. CIARLA, VARIARE SCELTE A TAVOLA

Conti più salati per chi si gode al ristorante i cenoni di Natale e Capodanno: i ristoratori lamentano che la lievitazione dei costi delle materie prime si scaricherà anche sulle tavole imbandite delle Feste, comportando un rialzo dei prezzi di almeno il 5%. Così le stime del presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, alla luce “di una situazione inflattiva preoccupante” che accomuna i consumatori come gli esercenti. Questo vuol dire che se il prezzo medio del cenone di Natale era risultato nel 2006 - secondo i calcoli della Fipe - di 45 euro, crescerà il prossimo 24 dicembre almeno sopra i 47 euro ed il più costoso cenone di San Silvestro salirà dagli 87 euro medi del 2006 agli oltre 91 di questo fine anno.
“Siamo vittime - osserva Stoppani, che è anche proprietario dell’esclusiva boutique di gastronomia milanese Peck - come i consumatori dell’aumento delle materie prime; è aumentato tutto, dai generi alimentari alle utenze energetiche, per non parlare degli affitti, che pesano soprattutto su chi ha locali nei centri cittadini”.
“In questa situazione - continua Stoppani - possiamo solo reagire puntando a una maggiore qualità, che va curata non solo sul fronte del cibo offerto ma anche in quel servizio che spesso é l’elemento che fa la differenza”.
Dipende tuttavia anche dal consumatore - osservano i ristoratori - godersi cenoni meno salati. “Se non chiedessero per esempio tutti gli scampi sulle tavole delle Feste - nota lo chef Alberto Ciarla, ristoratore nel cuore di Roma - non ci sarebbe quell’impennata di prezzi che puntualmente si verifica. Ieri ho pagato 52 euro per un chilo di scampi, a metà dicembre mi toccherà sborsarne almeno 80”.
“Non capisco perché non si accettano gli aumenti nei ristoranti - continua Ciarla - Se corrono tutti i prezzi, anche noi ovviamente ne risentiamo, con la differenza che ai beni di prima necessità, ancorché alle stelle, nessuno ci rinuncia, mentre noi corriamo il rischio di avere i tavoli vuoti”.
I ristoratori stanno comunque studiando strategie per contenere i rincari e, a detta del direttore generale della Fipe, Edi Sommariva, “quest’anno ci sarà un maggior numero di operatori che cercherà di stare dentro i prezzi di routine”. “Certo i costi ci sono - prosegue Sommariva -, ma i nostri associati stanno mettendo in atto politiche di risparmio ridisegnando i menu e facendo tutte le economie interne possibili, a cominciare da una più attenta scelta dei fornitori”.
Fonte: Ansa - Cristina Latessa

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli