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NATALE CON I TUOI CAPODANNO CON CHI VUOI? NO, DA QUEST’ANNO IL DETTO CAMBIERA’ IN “NATALE A CASA E CAPODANNO PURE” PERCHE’ SECONDO LA FEDERCONSUMATORI SI PUO’ RISPARMIARE FINO A 630 EURO A FAMIGLIA

Festeggiare il Natale a casa è piacevole ma soprattutto molto conveniente dal punto di vista economico. Se infatti per la cena della vigilia quest’anno si potrebbero spendere in media a persona 25,32 euro (e quindi 151,92 in totale per una famiglia di due genitori, due figli e due nonni), con un incremento del 5% sul 2006, al ristorante il conto potrebbe lievitare fino a 139 euro a persona (+10% sul 2006). I conti sulle cene della vigilia di Natale su San Silvestro sono stati fatti dalla Federconsumatori, che ha ipotizzato un menù “tipo” per le due ricorrenze sottolineando l’importanza di affidarsi alle numerose offerte che ci sono nei supermercati tenendo sempre d’occhio le scadenze.
La scelta di festeggiare a casa il nuovo anno secondo l’associazione dei consumatori può far risparmiare fino a 630 euro rispetto al ristorante. Se per la cena natalizia di pesce si spendono in media a persona 25,32 euro per il cenone di fine anno la spesa, se si vuole rispettare la tradizione con salmone, lenticchie, zampone e spumante, cresce fino a 32,58 euro (195,48 per una cena di sei persone) ma resta sempre molto conveniente rispetto al ristorante (139 euro a persona) e pur aumentando del 7% rispetto al 2006 sale comunque di meno della spesa di chi decide di festeggiare il nuovo anno fuori casa (10%).
“Oltre nove italiani su dieci trascorreranno la vigilia e il pranzo di Natale in casa, con in tavola un menu della tradizione”. COsì almeno stima la Coldiretti, sempre partendo dalle analisi della Federconsumatori che prevede un aumento del 5% nel costo del cenone.
Secondo la Coldiretti “é possibile ridurre di un terzo il costo della spesa per preparare il cenone di Natale facendo acquisti direttamente nella quasi 50mila imprese agricole nazionali che vendono frutta, formaggi, vino, olio e salumi e altre specialità alimentari”. Delle 48.650 imprese agricole nazionali che svolgono vendita diretta quasi una su quattro (23,8%), dice l’organizzazione agricola, “partecipa a mercati e fiere locali per far conoscere direttamente le caratteristiche e i propri metodi di produzione.
Un’opportunità per i consumatori per fare la spesa a prezzi più convenienti. Sono 21.000 le cantine aperte dove i turisti possono acquistare vino che, con il 41% delle aziende totali, è il prodotto maggiormente commercializzato direttamente, seguito dall’ortofrutta con il 23,5%, dall’olio di oliva con il 16%, dalla carne e dai salumi con l’8%, dai formaggi comprati in malghe e caseifici con il 5%, e dal miele (1%)”.

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