Saranno delle feste natalizie sobrie, senza veglioni e cene al ristorante e senza uno zampone su tre sulle tavole degli italiani: la previsione è di Cia - Agricoltori Italiani, che stima una diminuzione di un terzo rispetto ai 6 milioni di kg di zamponi e cotechini consumati nello stesso periodo del 2019 in base al calo dei ritiri di carne suina negli allevamenti da parte dell’industria alimentare, nonostante un -20% dei prezzi medi degli ultimi due mesi, dovuto alla saturazione del mercato europeo, con il mancato export in Cina delle carni suine tedesche dopo i casi di peste suina africana nei cinghiali in Sassonia, che hanno provocato un danno enorme agli allevatori della Germania.
Si tratta dell’ennesimo colpo per la filiera suina, fiore all’occhiello del Made in Italy agroalimentare, che ha toccato addirittura un -18%, nonostante il lieve recupero registrato durante i mesi estivi. In Italia la crisi della zootecnia suina è amplificata dalle generali difficoltà del canale Horeca dopo la crisi pandemica. Ultima beffa per gli allevatori del settore è stata la deroga al 31 gennaio imposta dal Mise sull’obbligo di etichettatura di origine sulle carni suine trasformate dalle industrie (prosciutti, salumi, mortadelle), dilazionando la possibilità di una maggiore valorizzazione del Made in Italy.
Il giro d’affari di zamponi e cotechini, ricorda Cia, è di28 milioni di euro per i soli prodotti Igp, considerati più sicuri dal punto di vista della qualità, grazie al disciplinare che ne indica con precisione il luogo di produzione, le modalità di lavorazione e la conservazione delle carni. Cotechini e zamponi sono fatti della stessa sostanza: carne di maiale magra e grassa, macinata grossolanamente, unita poi a cotenna di maiale e tritata. La differenza è data dall’involucro: la zampa di maiale anteriore per lo zampone, il budello per il cotechino. Nonostante la diffusa credenza, non si tratta di prodotti particolarmente grassi, anche perché la cottura favorisce il calo della parte lipidica: 100 grammi contengono le stesse calorie di un etto di mortadella e meno della stessa quantità di salame, con un interessante apporto proteico fornito dalla cotica, oltre a buone percentuali di ferro, zinco e delle vitamine del gruppo B.
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