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Natale, pesce più caro: +20% sul 2024, a causa di inflazione e maltempo, per Confcooperative

E nella classica diatriba dei lievitati delle Feste vince (a sorpresa) il pandoro, nell’indagine AstraRicerche per Unione Italiana Food
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Anche quest’anno i piatti di pesce della tradizione saranno scelti da 8 italiani su 10

Quest’anno costerà più caro mangiare il pesce a Natale: previsto un aumento del 20% rispetto al 2024, che porterà la spesa complessiva a 792 milioni di euro. Sul banco degli imputati inflazione, fermo pesca aggiuntivo di un mese nel Mar Tirreno e maltempo a dicembre, per Confcooperative, secondo cui i piatti della tradizione saranno scelti da 8 italiani su 10, che si affideranno all’Intelligenza artificiale per valutare le opzioni e le ricette migliori da mettere in tavola. Intanto nella classica diatriba dei lievitati delle Feste vince (a sorpresa e con un lieve scarto) il pandoro: nell’indagine AstraRicerche per Unione Italiana Food il dolce di Verona batte (con il 52,6% contro il il 47,4%) quello di Milano.
I rincari previsti per il pesce non fermeranno comunque la tradizione, visto che 8 consumatori su 10 porteranno in tavola almeno un piatto a base di prodotti ittici, con vongole e frutti di mare nei primi e pesce fresco nei secondi. É quanto emerge da un’indagine di Confcooperative Fedagripesca, precisando che le vongole veraci, simbolo delle Feste, restano ancora sotto pressione per il granchio blu con prezzi elevati, ma gli interventi di contenimento lasciano intravedere segnali positivi per il 2026. Per orientarsi nella scelta tra i banconi e tra i fornelli nella preparazione del pesce, è sempre più diffuso l’uso dell’Intelligenza Artificiale, con consigli su freschezza, origine, tracciabilità, sostenibilità e ricette personalizzate, insieme a indicazioni sulla sicurezza alimentare.
Dal pesce al dessert: se finora nel mese di dicembre la somma complessiva della vendita di pandori e panettoni, dolci-simbolo delle Feste, è stata di oltre 33 milioni di pezzi, pari al 70% dei consumi annui, il pandoro batte (a sorpresa) il panettone nelle preferenze dei consumatori, con un 52,6% contro il 47,4% del dolce con i candidi. Il risultato sul derby tra i due dolci emerge da un’indagine AstraRicerche per Unione Italiana Food.
Sotto il profilo del sentiment, Unione Italiana Food segnala che per 8 italiani su 10 panettone e pandoro sono i veri protagonisti delle tavole della festa e 5 italiani su 10 dichiarano di averne aumentato il consumo anche prima e dopo le festività, alla luce di una politica di consumo destagionalizzato dei due dolci tipici. Panettone e pandoro sono anche ambasciatori dell’italianità nel mondo: nel 2024 l’export ha raggiunto 13.468 tonnellate per un valore di 113 milioni di euro, con l'Europa (Francia, Germania, Belgio, Svizzera e Regno Unito) come primo mercato, seguita da Stati Uniti, Canada, Australia, Brasile e Argentina.
Tra i dolci tipici del Natale anche il torrone, con una vendita di 1.600 tonnellate nel solo mese di dicembre, pari al 25% del consumo annuo. Bene, dal punto di vista dei consumi, il cioccolato: nel solo mese di dicembre si consumano 18.000 tonnellate tra tavolette e praline. Crescono anche le creme spalmabili dolci, che raggiungono 4.900 tonnellate. Praline e specialità al cioccolato si confermano apprezzate anche sui mercati internazionali: le esportazioni italiane di cacao e cioccolato nel 2024 hanno raggiunto 414.940 tonnellate (+4,9%), per un valore di 2.883 milioni di euro (+17,2%). Infine nei menu gastronomici del Natale non manca la pasta, con un consumo di 1,5 kg a testa (circa 15 piatti a persona).

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