Negli ultimi 4 anni sono stati chiusi a favore del Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella 20 contenziosi sulla registrazione di marchi confusori. Lo spiega il Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella, che comunica anche l’evento “Anteprima Amarone” 2008, a Verona, il 27 e 28 gennaio, la prima dei grandi rossi italiani.
“Nella fase di commercializzazione - spiega Emilio Pedron, presidente del Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella - la protezione dei marchi collettivi Amarone della Valpolicella, Recioto della Valpolicella e Valpolicella Ripasso, è assicurata dalla registrazione degli stessi in mercati extra Ue (tra i quali Argentina, Canada, Australia, Singapore, Usa), a cura della Camera di Commercio di Verona. Ciò ha permesso, negli ultimi quattro anni, di chiudere, a nostro favore, 20 contenziosi riguardanti la registrazione di marchi confusori. Il costo per la registrazione e la protezione dei marchi è ammontato, nello stesso periodo, ad oltre 200.000 euro”.
Ma, da settembre a dicembre 2011, si sono anche avvicendati anche controlli su strada, controlli nei fruttai dove si conservano le uve destinate all’Amarone della Valpolicella e al Recioto, controlli in cantina nella vinificazione delle uve. I nuclei operativi della Forestale hanno effettuato ispezioni e verifiche su di un centinaio di mezzi, sull’uva fresca e in appassimento. “Il supporto - spiega ancora Pedron - che ogni anno il Consorzio chiede al Corpo Forestale ha una duplice valenza: se, da un lato, l’esperienza dei nuclei speciali coadiuva la professionalità del personale ispettivo di Siquria srl, dall’altro, i controlli nella campagna vendemmiale sono funzionali alle scelte fatte in questi ultimi anni della denominazione, come la riduzione delle rese in appassimento e il blocco dei nuovi impianti, volti ad assicurare qualità e quantità della produzione. Grazie al supporto di Siquria, ente di certificazione sulla tracciabilità del vino, invece, l’applicazione della fascetta di Stato sulle bottiglie di Amarone, Recioto e di Ripasso dovrebbe aiutare il consumatore a distinguere all’atto dell’acquisto l’originalità del vino, mentre la denominazione trova in essa un elemento essenziale per mantenere l’equilibrio di mercato fra domanda ed offerta grazie ad un monitoraggio puntuale della produzione”.
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