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Nel 2013 alimentare e farmaceutico i settori più dinamici dell’economia italiana, con l’agroalimentare del Belpaese che cresce del 3,2% in valore e del 5,3% nelle esportazioni: così la “Rassegna annuale dei Settori Economici” di Banca Mps

Alimentare e farmaceutico sono i settori leader dell’economia italiana nel 2013. Eemerge dalla “Rassegna annuale dei Settori Economici”, redatta dall’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena, frutto dell’elaborazione e dell’analisi dei basata sui dati messi a disposizione dall’Istat. Decisivo il peso dell’export, in crescita nel 2013: primi tra tutti il farmaceutico (+5,8% il valore della produzione venduta e +14% le esportazioni sul 2012) e l’alimentare (+3,2% il valore della produzione venduta e +5,3% le esportazioni sul 2012).

Tenuto conto della difficile congiuntura economica complessiva, il settore alimentare (del quale fanno parte anche le bevande e i succhi di frutta), ha tenuto molto bene, crescendo del 3% in valore e dello 0,7% in quantità nel 2013 sul 2012 : si conferma così la natura anticiclica del comparto, che rimane stabile anche in presenza di un calo generalizzato della domanda aggregata in Italia. La nota di maggiore interesse in questo caso riguarda le esportazioni che proseguono nel trend positivo in atto dal 2005: nel 2013 sono cresciute del 6% sul 2012, ad oltre 24 miliardi di euro.

Un dato che segue la crescita del 2012 sul 2011 (+6,6%), del 2011 sul 2010 (+10,4%), e del 2010 sul 2009 (+10,5%), a conferma di come il canale estero abbia compensato il declino del mercato domestico, in linea con le tendenze macroeconomiche generali. Performance che si riscontrano anche nei singoli comparti, come quello del Grana-Padano e del Parmigiano-Reggiano dove, a fronte del calo della domanda interna, le esportazioni sono aumentate molto.

Soltanto nel 2009, le esportazioni del settore alimentare erano calate del 4%, per effetto dell’improvvisa crisi economica globale, che si è protratta in maniera molto intensa dal terzo trimestre 2008 sino al primo del 2009, ma dopo questa crisi l’Estremo Oriente e gli Usa hanno cominciato a riprendersi, trainando l’export italiano durante gli anni successivi e questo spiega il trend attuale: i dati della prima metà del 2014, del resto, sembrano confermare la buona performance delle esportazioni.

Dopo avere fatto registrare un nuovo massimo nel 2013, a poco meno di 25 miliardi di euro (+5,4% sul 2012), l’andamento delle esportazioni nel 2014 si è dimostrato ancora positivo durante i primi sette mesi dell’anno, con un aumento del 3,1% sullo stesso periodo del 2013, in particolare del +4% e +6% in giugno e luglio, mesi durante i quali sono più elevate. Questa dinamica sembra confermare la buona performance del settore anche per l’anno in corso.

Dal 2008 al 2013, la drammatica caduta del Pil nel nostro Paese è stata mediamente dell’1,4% tendenziale all’anno: questo risultato, dovuto principalmente al brusco calo della domanda interna si è tradotto in una oggettiva difficoltà dei settori economici cosiddetti “ciclici”.

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