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TREND DEL VINO

Nel 2023 la produzione di vino bio a quota 2 miliardi di bottiglie, Francia primo consumatore

I dati dello studio dell’Iwsr presentati a MillésimeBio, fino al 29 gennaio a Montpellier. Il 90% della produzione italiana va all’estero
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Il vino bio da qui al 2023

Se i consumi globali di vino stentano a crescere, ci sono categorie all’interno del settore che performano meglio di altre, a partire dalle bollicine e passando per i vini bio, che hanno visto la propria quota raddoppiare nel mondo dal 2013 ad oggi, con prospettive di crescita importanti almeno fino al 2023, quando il potenziale produttivo dei tre produttori chiave - Italia, Francia e Spagna - arriverà a due miliardi di bottiglie. A dirlo, lo studio dell’Iwsr - International Wine and Spirits Research presentato a MillésimeBio, il salone di scena a Montpellier da oggi al 29 gennaio, organizzato SudVinBio, focalizzato sulla produzione ed il consumo dei vini bio nei 5 mercati chiave di Francia, Italia, Spagna, Germania e Usa, da cui emerge come nel 2018 il fatturato del vino bio sia arrivato a 3,3 miliardi di euro, su un totale vino di 165,8 miliardi di euro.
Nelle previsioni future, c’è un calo leggero - ma costante - dei consumi complessivi di vino, che passeranno dai 28,3 miliardi del 2018 ai 28 miliardi del 2023, con una crescita dei vini biologici dalle 729 milioni di bottiglie del 2018 alle 976 milioni del 2023, con una quota che passa dal 2,6% al 3,5%. Restringendo l’analisi ai cinque Paesi al centro dello studio, i consumi di vino rosso bio toccheranno nel 2023 le 316,2 milioni di bottiglie (+48% sul 2018), quelli di vino bianco le 177,5 milioni di bottiglie (+35%), quelli di vini rosé le 72,8 milioni di bottiglie (+60%) e quelle di bollicine le 69,5 milioni di bottiglie (+48%). In termini produttivi, considerando anche tutti i vigneti in conversione per rispondere alla domanda crescente, il potenziale produttivo del Belpaese arriverà nel 2023 a 924 milioni di bottiglie (+30%), quello della Francia a 613 milioni di bottiglie (+70%) e quello della Spagna a 599 milioni di bottiglie (+76%). Diverso, invece, l’andamento delle superfici vitate a biologico, con la Spagna che arriverà nel 2023 a 160.000 ettari (+78%), la Francia a 115.000 ettari (+76%) e l’Italia a 96.320 ettari (+29%).
Guardando ai singoli Paesi, nel 2021 la Francia diventerà il primo consumatore mondiale di vini biologici, superando la Germania, e mantenendo la leadership fino al 2023, quando toccherà le 195,4 milioni di bottiglie (+71% sul 2018), davanti appunto a Germania (170 milioni di bottiglie, +25%), Stati Uniti (95 milioni di bottiglie, +61%), Italia (61,1 milioni di bottiglie, +26%) e Spagna (37,8 milioni di bottiglie, +125%), mentre le bottiglie consumate nel resto del mondo saranno 408 milioni (+21%). Per quote di mercato, nel 2023 la Francia rappresenterà il 20,2% dei consumi di vini bio nel mondo, la Germania il 17,6%, gli Stati Uniti il 9,8% e la Gran Bretagna il 9,3%. L’Italia, da parte sua, a differenza della Francia, è e sarà principalmente un Paese esportatore: nel 2018 la quota di vino bio prodotto consumato nel Belpaese è stata di appena l’11,8%, e scenderà al 9,3% nel 2023, con la quota export che toccherà quindi il 90,7%. Dinamica simile a quella della Spagna, dove è il trend è però contrario: tra il 2018 ed il 2023 la quota di vino bio che resta sul mercato nazionale passerà dal 9% all’11%. In Francia, invece, la quota di vino bio che rimane dentro i confini salirà dal 58% al 64%, con la quota export che, nel 2023, scenderà così al 36%.

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