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Nel 2050 il mondo ospiterà 9 miliardi di persone. Come sfamarle? Puntando sull’agricoltura familiare, al centro dell’“Anno Internazionale” della Fao e dello “Slow Food Day”, di scena il 17 maggio in 300 piazze d’Italia

Nel 2050 il mondo ospiterà 9 miliardi di persone, e la domanda più importante cui servirà dare una risposta è: come mangeremo? Da una parte, c’è chi punta sui grandi numeri dell’agricoltura industriale, dall’altra chi crede che l’unica via per preservare la biodiversità e salvaguardare il pianeta, sia nell’agricoltura familiare. A partire dalla Fao, che al tema ha dedicato il suo “Anno Internazionale”, e da Slow Food (www.slowfood.it), che all’agricoltura familiare dedicherà l’edizione n. 4 dello “Slow Food Day”, di scena il 17 maggio in 300 piazze d’Italia.
L’agricoltura di piccola scala, per l’associazione fondata nel 1986 da Carlo Petrini, è lo strumento fondamentale per sconfiggere la malnutrizione, tutelare la sicurezza alimentare e salvaguardare i prodotti locali, favorendo una dieta bilanciata e sana e mitigando gli effetti del cambiamento climatico. “Temi questi - spiega Gaetano Pascale, neo presidente di Slow Food Italia - su cui da sempre Slow Food è in prima linea sia in Italia che all’estero. Pensiamo ai Presìdi, alla rete dei Mercati della Terra e alle comunità del cibo, in cui entrare direttamente in contatto con i produttori e chi davvero vive la terra ogni giorno. Sono infatti i contadini, gli indigeni, i pescatori e i pastori i veri protagonisti di queste attività”. Sì, perché l’agricoltura familiare coinvolge 500 milioni di famiglie nel mondo, e rappresenta l’80% delle attività agricole, contribuendo alla produzione di oltre 50% del cibo. “Per riuscire davvero a lottare concretamente contro la fame nel mondo - aggiunge Pascale - è fondamentale però che questi contadini abbiano libero accesso alla terra, alle risorse naturali e la possibilità di godere degli strumenti tecnici, finanziari ed economici necessari. Servono quindi una politica ambientale e agricola efficienti già a livello europeo, che ridistribuiscano i fondi in modo equo e contribuiscano a migliorare gli strumenti a disposizione dei piccoli agricoltori”.
Simbolo dello “Slow Food Day” sarà una piantina, regalata in moltissime piazze, che rappresenta l’inizio del nuovo orto che ognuno di noi dovrebbe coltivare, sul balcone o nel giardino di casa. Da Nord a Sud, i Mercati della Terra e i laboratori coinvolgeranno tutta la famiglia, come a Castel del Monte (Barletta-Andria-Trani), dove si insegna ai bambini come creare un piccolo orto, scoprendo le piante e le loro proprietà. E ancora conferenze per approfondire i temi legati alla sostenibilità e appuntamenti enogastronomici, come l’”Eat In” organizzato dalla Rete Giovane di Slow Food a Torino o il “Picnic con le capre” in programma a Greti (Firenze). A Milano è di scena lo “spaccio” di pasta madre in alcuni panifici, e la distribuzione di semi di caffè del Presidio etiope di Harenna, da tostare a casa propria.

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