Da Philippe Lèveillè del celebre ristorante “Miramonti l’altro” (ideatore dell’evento) a Max Alajmo, il guru de “Le Calandre”, da Fulvio Pierangelini a Marco Perez, da Giovanni Santini, figlio di Nadia Santini del “Dal Pescatore”, a Bruno Federico del ristorante “La Caprese”, fino ai padroni di casa, i fratelli Cerea, ecco i grandi chef stellati, che il 2 febbraio al ristorante Relais Châteaux Da Vittorio a Brusaporto, si sono riuniti ai fornelli, per festeggiare un compleanno speciale: “Auguri Gino!”, i 90 anni che quel giorno avrebbe compiuto Luigi Veronelli, pioniere della critica enologica, editore, scrittore, giornalista e grande gastronomo. Una cena di compleanno a scopo benefico, grazie alla quale sono stati raccolti oltre 15.000 euro in favore dell’Aism-Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Bergamo. Protagonisti anche Gualtiero Marchesi ed Iginio Massari, oltre a Cino Tortorella, imprenditori ed amici di Gino che, a vario titolo, sono intervenuti in memoria del grande maestro. E, ovviamente le cantine, che di certo non potevano mancare, da Bellavista a Braida, da Cantina del Glicine a Cantina Francesco Valentini ed Emidio Pepe, con un’asta esclusiva di pregiate magnum e grandi formati diretta dal direttore delle Guide de L’Espresso Enzo Vizzari.
“Siamo grati a Veronelli ci ha aiutato tantissimo ad arrivare dove siamo arrivati, dobbiamo tanto a lui, alle sue critiche costruttive che ci hanno fatto crescere tanto” ha sottolineato Enrico Cerea, protagonista della serata nata con l’idea di fare una sorpresa anche alla famiglia.
Celebrando la vita e le opere di Luigi Veronelli, esattamente in quello che sarebbe stato il giorno del suo novantesimo compleanno - un evento organizzato da Melagrana Food Creative Idea di Valentina Camozzi e Salumificio Squisito di Giuseppe Tognazzi - la cena, per la quale gli chef pluristellati hanno elaborato appositamente un menu legato alla grande personalità di Veronelli attraverso dei piatti a lui cari, ognuno legato da un particolare aneddoto, ha ripercorso il lungo cammino di Gino e soprattutto le sue intuizioni: un percorso del cibo in cui ogni piatto, filologicamente ha incarnato un momento della “strada” veronelliana. Tema unico della serata, la lungimiranza e la semplicità che ha sempre contraddistinto il suo rapporto con il vino e il cibo.
Protagonisti dal menu ai calici, con le loro eccellenze, tanti nomi del wine & food made in Italy, da Accornero a Allegrini, da Amarelli ad Anselmi, da Ca’ del Bosco a Cos Vittoria, da Salumificio Squisito a Orobica Pesca, da Acqua Valverde ad Antico Pastificio Rosetano Verrigni e Macelleria Cazzamali, accanto ad Alma, Master della Cucina Italiana, Pina Amarelli e Martatilii del San Domenico di Imola.
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