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NEL NAPOLETANO, A SOMMA VESUVIANA, NASCE L'UNIVERSITA' PER IL BACCALA'

Un baccalà all'Università. Potrebbe sembrare un controsenso nella metafora del termine ma per il prodotto tipico norvegese è un vero e proprio riconoscimento alla qualità: così, nel Napoletano, a Somma Vesuviana, nascerà un vero e proprio Ateneo del baccalà e dello stoccafisso norvegese.

Del resto, negli ultimi anni il merluzzo salato o a bagno
nell'acqua si è trasformato da cibo "povero" in piatto che
sempre più contraddistingue banchetti d'elite. E proprio a
Napoli ci sono veri e propri negozi dedicati, con prezzi niente affatto "proletari". L'Università che nascerà nel Napoletano sarà nei fatti un centro per la degustazione e la valorizzazione, dove si svolgeranno corsi di formazione per la preparazione dei prodotti norvegesi: sorgerà nel Palazzo Ducale di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli.

Il progetto avrà ricadute occupazionali con l'assunzione di figure professionali "specializzate" nella preparazione e nella cucina. L'Italia è il maggiore importatore di merluzzi dalla Norvegia e ne consuma 10 mila tonnellate all'anno: la Campania occupa i primi posti tra le regioni italiane. Per favorire la nascita dell'Università è stata già istituita una società italo-norvegese a capitale misto. "Il progetto - spiega Ciro Fortunio, presidente dell'associazione "Nuovi sapori della tradizione" - è di estrema importanza perché consentirà di dare nuove possibilità di lavoro a molti giovani".

Riflettori accesi dunque per rilanciare le opportunità
commerciali ed occupazionali legate alla valorizzazione del
baccalà e dello stoccafisso. Di questi prodotti se ne parlò a gennaio 2002 quando emersero elementi inquietanti legati
all'affare criminale della "guerra del merluzzo": a comporre gli elementi di un puzzle all'attenzione delle forze dell'ordine il misterioso omicidio, a dicembre 2001, di un autotrasportatore danese sull'Asse mediano che collega Napoli a Caserta, una richiesta di risarcimento dalla Norvegia da 1 milione e 100 mila dollari per i troppi furti subiti sulle strade del Sud Italia. Di queste vicende si occuparono allarmati tv e giornali con titoli eloquenti e a nove colonne: "La mafia puo' fermare le esportazioni di pesce".

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