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Nell’anno delle 120 primavere per le storiche distillerie Nonino, va al progetto P(our) il “Premio Nonino Risit d’Aur - Barbatella d’Oro 2018” n. 43: tra i premiati anche il poeta albanese Ismail Kadare e il filosofo Giorgio Agamben

Non Solo Vino
La famiglia Nonino

Sarà P(our), il progetto benefico internazionale fondato nel 2016 dai bartender Alex Kratena, Ryan Chetiyawardana, Jim Meehan, Simone Caporale, Monica Berg, Joerg Meyer e Xavier Padovani e che mira a creare una comunità globale di operatori del mondo degli alcolici per inscrivervi conoscenza, sostenibilità e crescita, a ricevere il prossimo 27 gennaio il prestigioso “Premio Nonino Risit d’Aur - Barbatella d’Oro” del Premio Nonino 2018, assegnato come di consueto sul palcoscenico delle storiche distillerie friulane a Ronchi di Percoto (Udine) per l’edizione dei loro 120 anni di vita.
L’associazione, si legge nelle motivazioni, è stata prescelta dalla giuria presieduta dal premio Nobel per la Letteratura 2001 V.S. Naipaul perché i suoi fondatori “si sono lanciati nella non facile impresa di rilanciare i valori fondanti di ogni società, gli stessi alla base del Premio Nonino. Il loro progetto più significativo è PourProject Progetto Amazzonia, ideato per salvare l’Ajè Negro, una salsa fermentata di manioca amara, frutto di una cultura millenaria preparata dalle tribù indigene della Foresta fluviale amazzonica. Esploratori del passato, immersi nel presente e proiettati nel futuro, ogni anno, organizzano il Symposium, un incontro internazionale per affrontare e approfondire temi fondamentali della società, come la questione del Gender, anche nel settore della bartender community”.
Claudio Magris, membro della giuria, consegnerà, invece, il “Premio Internazionale Nonino 2018” al poeta e romanziere albanese Ismail Kadare, “aedo innamorato e critico del suo popolo, tra realtà storiche e leggende, che rievocano grandezze e tragedie del passato balcanico e ottomano e che ha fatto della tolleranza religiosa uno dei cardini della sua opera”, e infine, Antonio Damasio insignirà del “Premio Nonino 2018 ad un Maestro del nostro tempo” il filosofo Giorgio Agamben, che, si legge, “costruisce sull’esempio di Michel Foucault, delle sue idee e intuizioni, una biopolitica e crea il concetto dell’Homo Sacer, un essere umano la cui vita è sacra, il che significa che può essere ucciso ma non sacrificato; traccia un’evoluzione, da un uomo antico che “poteva” a un uomo moderno che “vuole”, e si pone al di sopra sia delle leggi umane sia di quelle divine, aprendo la strada a un’età di olocausti”.
Un premio, quello ricevuto da Kadare e Agamben, sicuramente benaugurante, perché in ben tre diverse occasioni il premio ideato dallo storico marchio della grappa tricolore ha anticipato l’assegnazione del Nobel: di sette anni per il premio Nobel per la Letteratura 2011 Tomas Tranströmer (Premio Internazionale Nonino 2004) e il suo omologo cinese Mo Yan (Premio Nonino Internazionale Nonino 2005 e Premio Nobel per la Letteratura 2012), mentre il padre dell’omonimo “bosone”, Thomas Higgs, fu insignito di entrambi i premi nel corso del medesimo anno, il 2013.

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