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NELLA MANOVRA CORRETTIVA DELLA FINANZIARIA AL VAGLIO DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, UNA NORMA SALVA-FURBETTI DEL LATTE. GLI SPLAFONATORI RESTANO CONDANNATI, MA NIENTE RECUPERO FORZATO DEL CREDITO, AL MASSIMO LA VECCHIA INGIUNZIONE DI PAGAMENTO

Immaginiamo di guidare su una provinciale a 130 km all’ora. Immaginiamo di venire fermati da una pattuglia che ci contesta l’infrazione. Immaginiamo, quindi, di rivolgerci all’agente dicendo: “grazie, ma preferisco non pagare la multa” e di sentirci rispondere “fa niente, vada pure!”. Paradossi? Per un automobilista sì, per uno “splafonatore del latte” no. Già, perché il Governo sta approntando una manovra finanzaria con una simpatica norma: chi non ha ancora pagato le multe sulle quote latte potrà subire solo un’ingiunzione di pagamento, senza più esproprio per il recupero dell’ammanco. Una manovra che interrompe le procedure in atto e cancella la possibilità di iscrivere a ruolo gli splafonatori, ignorando i rilievi della Commissione europea, che - sembra - è intenzionata a inoltrare all’Italia una lettera di messa in mora. La norma contenuta nella manovra decreta che l’iscrizione nel registro dei debiti accumulati dagli allevatori, presso l’Agea, non fa scattare il recupero forzato; inoltre l’Agea non deve più informare Equitalia. Quindi, niente immobili all’asta per l’estinzione del debito. Insomma, i furbetti sembrano essere in salvo.

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