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DAZI PER 4 MILIARDI

Nella querelle tra Ue e Usa, a pagare è l’agroalimentare italiano: dazi su decine di prodotti

La politica protezionistica di Donald Trump si traduce in una nuova black list, che include vino, formaggi, pasta, olio d’oliva
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L’agroalimentare italiano sotto lo scacco dei dazi Usa

L’agroalimentare italiano, sul suo terzo mercato estero, quello degli Stati Uniti, rischia di rimanere schiacciato da logiche più grandi di lui. Nella lunga querelle che contrappone Bruxelles a Washington, nata ormai 15 anni fa, sugli aiuti di Stato, rispettivamente, ad Airbus e Boeing, i duopolisti del traffico aereo, l’apice si è raggiunto nelle ultime settimane, quando l’escalation di dazi e contro dazi ha fatto finire in black list decine di prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare, anche loro nel tritacarne della politica protezionistica invocata, ed attuata, dal Presidente Usa Donald Trump, che punta a raggranellare altri 4 miliardi di dollari dai nuovi dazi, che si aggiungono ai 21 miliardi che graveranno sui prodotti della lista di aprile.
Nella lunga lista di prodotti europei elaborata dal Dipartimento del Commercio statunitense (Ustr), che dovrebbe essere discussa a fine estate dal Wto, la World Trade Organization, ci sono così Prosecco, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Prosciutto di Parma, ma anche pasta, caffè e formaggi, compresi mozzarella, ricotta, provolone, ma anche olio d’oliva, acque minerali, salumi, succhi d’uva, marmellate, per un totale export sul mercato Usa, nel solo 2018, come ricorda la Coldiretti, di 2,82 miliardi di euro.
In gioco ci sono quindi i settori di punta dell’agroalimentare nazionale in Usa, a partire dal vino, che con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 è il prodotto made in Italy più colpito, l’olio di oliva le cui esportazioni nel 2018 sono state pari a 436 milioni, la pasta con 305 milioni, formaggi con 273 milioni e i salumi con 117 milioni, ancora secondo lo studio della Coldiretti.
“Si tratta della prima sfida che dovrà affrontare la nuova Commissione Europea guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen che dovrà gestire i complessi rapporti con lo storico alleato”, ha affermato il presidente Coldiretti Ettore Prandini sottolineando la necessità “di evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico”.

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