Se il vertice della piramide qualitativa dei fine wines è diventato praticamente inaccessibile ad una buona parte dei collezionisti e degli appassionati, bisogna necessariamente scendere di qualche gradino per trovare etichette alla portata. Lo sanno bene le case d’asta italiane, che, da qualche tempo, hanno raddoppiato gli sforzi, puntando non solo sulle grandissime bottiglie, ma anche su vini di qualità per tutte le tasche, capaci di svegliare l’interesse di una platea sempre più ampia. È in quest’ottica che sono nate le “Smart Auction” di Bolaffi, aste esclusivamente online accessibili anche ai più giovani e a chi muove i primi passi nel mondo delle vendite all’incanto.
L’ultima (qui), che raccoglierà le offerte da oggi al 31 gennaio, porta sotto il martello 320 lotti, tra cui spiccano le sei bottiglie di Messorio 2003 de Le Macchiole, per cui si parte da un’offerta minima di 600 euro, le due bottiglie di Château d’Yquem 1966 (da 400 euro), la Riserva Storica di Florio, con le annate 1939, 1944, 1948 e 1963 della griffe del Marsala (da 400 euro), le cinque bottiglie di Brunello di Montalcino di Biondi Santi Tenuta Il Greppo (1981, 1982, 1985 e due bottiglie di 1993, da 375 euro), le due bottiglie di Dom Perignon Vintage Brut 2004 (da 350 euro), le sei bottiglie di Langhe Vursu Vigneto Gallina 2003 de La Spinetta (da 300 euro), le tre bottiglie di Sassicaia di Tenuta San Guido (due 1987 e una 1988, da 300 euro), sei bottiglie di Palafreno 2008 di Agricola Querciabella (da 275 euro), sei bottiglie di Siepi 2003 del Castello di Fonterutoli (da 250 euro) e sei bottiglie di Paleo 2002 de Le Macchiole (da 200 euro).
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