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VINO & ARTE INTERNAZIONALE

Nell’anno dedicato a Niki de St Phalle, Monteverro ospita un’opera dell’artista franco-americana

Mentre il MoMA PS1 di New York le dedica una retrospettiva, la cantina di Capalbio celebra la geniale visionaria artefice del “Giardino dei Tarocchi”

Da una parte c’è la cantina fondata all’inizio del nuovo Millennio in Maremma da un’idea visionaria del proprietario Georg Weber, innamorato della Toscana e alla ricerca del luogo ideale dove dar vita al suo progetto di produrre vini di eccellenza; dall’altra, ma poco distante, c’è il Parco onirico costellato di sculture ciclopiche ispirate agli arcani dei Tarocchi creato da Niki de St Phalle, una delle artiste più geniali del Novecento; in mezzo c’è la Costa d’Argento, tra il litorale tirrenico e Capalbio, nota come la “piccola Atene” da quando negli anni Settanta divenne meta di riferimento per il mondo intellettuale proveniente dalla vicina Roma, ma il cui appeal è immutato fino ad oggi. Nell’anno dedicato a Niki de St Phalle, mentre il MoMA PS1 di New York la celebra con una grande retrospettiva, Monteverro ospita “L’Oiseau Amoureux”, una delle opere dell’artista franco-americana del Nouveau Réalisme, artefice anche del “Giardino dei Tarocchi”, gioiello unico al mondo del territorio di cui la cantina oggi è un simbolo.
Il 2021 è un anno speciale per Monteverro e per Capalbio: dopo esser state rimandate nel 2020 a causa della pandemia, si aprono le celebrazioni dedicate all’artista Niki de St Phalle che ha realizzato il Giardino dei Tarocchi, nato dal fortunato incontro con Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli che mise l’artista in contatto con i fratelli, proprietari di una tenuta in località Garavicchio, e che le concessero due ettari nella parte meridionale dei loro possedimenti. Così nel 1979 iniziarono 17 anni ininterrotti di lavori, con la collaborazione del marito e artista Tinguely, per realizzare un ambiente fantastico di 22 statue ricoperte di mosaici, specchi e vetro pregiato che spuntano tra la macchia mediterranea. All’interno di una di queste statue giganti la scultrice aveva fissato la dimora, tuttora visitabile, degli ultimi anni della sua vita.
Per rendere omaggio all’artista e al suo rapporto con l’Italia, il Comune di Capalbio ha organizzato una grande mostra diffusa che si aprirà ufficialmente il 9 luglio, con più di 100 opere tra sculture, disegni, litografie provenienti da varie parti del mondo, fotografie originali degli anni che vanno dai Sessanta ai Novanta, molte delle quali inedite. La realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione congiunta di Fondazione Giardino dei Tarocchi, The Niki Charitable Art Foundation e Fondazione Capalbio. L’anno di Niki de Saint Phalle sarà punteggiato inoltre da numerosi eventi collaterali legati a temi cari all’artista come la creatività, il femminile, l’impegno sociale, l’ecologia. I luoghi principali della grande mostra saranno il castello di Capalbio o Palazzo Collacchioni, la Galleria il Frantoio e ovviamente il Giardino dei Tarocchi. Ma opere dell’artista verranno distribuite anche in alcune importanti realtà del territorio tra cui la cantina Monteverro: qui, in uno spazio raccolto, all’interno della sala di degustazione che sovrasta la scenografica barricaia sarà esposta una piccola Nana, “L’Oiseau Amoureux”, in resina poliestere verniciato proveniente da una collezione privata. L’immagine di una nana abbracciata ad un uccello umanoide è un motivo ricorrente nella sua arte. Il loro abbraccio nella postura Yab-Yum dell’antica arte figurativa buddista è simbolo dell’unione mistica di saggezza e compassione.

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